"Noi siamo convinti che non
possiamo chiuderci nel nostro essere isola e che la Sardegna
possa costruire ragionevolmente il suo futuro solo se ha la
capacità di connettersi e relazionarsi con ciò che la circonda".
Così Graziano Milia, responsabile relazioni esterne della
Fondazione Sardegna, ha sintetizzato lo spirito che nel 2015 ha
portato alla nascita del progetto ForMed, che mette a
disposizione 100 borse di studio per la mobilità di studenti
maghrebini nelle università sarde di Cagliari e Sassari.
L'iniziativa, che si concluderà nell'agosto 2019, è stata
presentata al Parlamento europeo durante l'ultima giornata della
'Unimed Week in Brussels', una tre giorni d'incontri e dibattiti
con i rappresentanti delle istituzioni europee e i rettori degli
atenei provenienti dalle due sponde del Mediterraneo.
"Quando abbiamo creato ForMed, abbiamo pensato a come mettere
in moto un meccanismo che potesse essere utile non solo alle
università in quanto tali ma anche per relazioni mediterranee",
così "ci siamo resi conti che sicuramente la formazione e le
relazioni fra centri ricerca potevano essere strumento per
aprire anche scenari futuri", ha spiegato Milia. Cento borse di
studio costituiscono "un numero decisamente rilevante, tenendo
conto che nel quadro di Erasmus+ sono finanziate solo 5.000
borse" ha sottolineato Marcello Scalisi, direttore dell'Unimed,
la rete di 93 università mediterranee presente in 22 paesi che
ha promosso la manifestazione di Bruxelles.
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