I sentieri attorno a Gairo e gli
angoli della foresta demaniale di Montarbu, a Seui, nella
Barbagia di Seulo, sono le location del nuovo cortometraggio Sa
Babbaieca, diretto dal regista cagliaritano Matteo Banni, che
firma anche la sceneggiatura assieme a Angelo Giordano. Il film
racconta la storia dell'ultimo viaggio di un padre e di un
figlio dal loro villaggio fino al dirupo in cui il genitore,
ormai inutile per il sostentamento della comunità, andrà
incontro alla morte, e del loro rapporto con il fine vita e la
natura che li circonda.
"Lo scopo è raccontare la natura in una chiave diversa,
vedendo questa come un corpo unico ed eterno che ci circonda fin
dalla nascita, e che ci accoglierà anche dopo la morte", spiega
il regista. Il titolo Sa Babbaieca richiama due parole: babbai,
babbo, e eca, "entrata o anche uscita da un sentiero, tradotto
quindi come 'uscita del vecchio' - sottolinea Banni - in un
contesto di vita rurale e pastorale, dove la sopravvivenza
dipendeva dalle risorse disponibili, la presenza di anziani che
non potevano contribuire in modo significativo all'economia
familiare veniva vista come un peso, e questo rituale era quindi
considerato una forma di sacrificio altruistico, un atto di
dedizione alla famiglia e alla comunità".
Il corto è prodotto dal collettivo indipendente di produzione
cinematografica Onirica Pictures. Per sostenere le spese degli
spostamenti del cast e della troupe verso aree della Sardegna
lontane dalle zone urbane, è stata lanciata una campagna di
raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma
italiana di crowdfunding e social innovation. L'obiettivo è di
ottenere 8.000 euro che verranno poi integrati a patrocini e
sponsorizzazioni di enti pubblici e privati.
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