Un migliaio di persone alla manifestazione antimilitarista partita da piazza San Bartolomeo a Cagliari. Un’area scelta non a caso: la zona è circondata da stabilimenti con le stellette e caserme e da aree off limits per i civili. Una protesta in concomitanza con la festa della Repubblica. “Sì- queste le prime parole del comizio improvvisato prima del via alla marcia- una repubblica che celebra e sfrutta la nostra terra in maniera coloniale che avvelenano la nostra terra e le nostre acque”. Una manifestazione anche di solidarietà al popolo palestinese, è stato spiegato dai promotori del movimento A Foras: molte le bandiere nere, bianche, verdi e rosse..
“I sardi non sono complici- ha spiegato Samuele Spiga, Giovani comunisti- di quello che succede a Gaza: noi giovani non vogliamo la guerra nel nostro futuro”. Il 66% del demanio militare italiano- spiegano gli organizzatori - si trova nella nostra isola, ma anche tutto il resto della Sardegna viene utilizzata dai militari: a Teulada, Quirra e Capo Frasca ci sono i poligoni più grandi d’Europa, ma l’occupazione militare insiste anche sugli altri paesi e città, aumentando ogni giorno di più, senza sosta, come vediamo ad esempio nei terreni con�scati e nelle zone costiere interdette militarmente, per rendere possibile la costruzione del Tyrrhenian link o nei famosi Cpr, controllati a vista dall'esercito. Il percorso prevede anche tappe al Poetto: lungo la spiaggia di Cagliari sono presenti diversi stabilimenti balneari militari. Molti i disagi al traffico dei bagnanti che da stamattina hanno invaso la spiaggia del Poetto. Nel mirino dei manifestanti anche il Thyrrenian link e gli impianti eolici e fotovoltai
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