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Arturo Cirillo, 'il mio Cyrano malinconico,poetico e visionario'

Arturo Cirillo, 'il mio Cyrano malinconico,poetico e visionario'

L'attore e regista in scena a Cagliari e Sassari per Cedac

CAGLIARI, 18 marzo 2024, 17:29

di Maria Grazia Marilotti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un inedito Cyrano de Bergerac tra Pinocchio e luci del varietà, arriva in Sardegna nell'originale versione di Arturo Cirillo. Il capolavoro di Edmond Rostand va in scena dal 20 al 24 marzo al Massimo di Cagliari e il 26 alle 21 al Comunale di Sassari per Cedac. "Il tema centrale del mio Cyrano è il fallimento - rivela all'ANSA l'attore e regista nato a Castellammare di Stabia e cresciuto nella ricca temperie culturale e artistica di Napoli - Al lato più guascone e guerresco dello spadaccino e maestro di retorica, ho preferito quello più malinconico, e insieme poetico e visionario. Nel finale vediamo un uomo che muore e fa un bilancio della propria esistenza: dopo una carriera costellata di insuccessi, da vero outsider, isolato dal mondo, ha vissuto la sua grande storia d'amore nascondendosi dietro Cristiano".

Come lo scrittore e filosofo libertino cui è ispirato, autore di romanzi come "L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna" e vari testi teatrali, cui attinse anche Molière, oltre allo scandaloso e sfortunato "La morte di Agrippina", Cyrano de Bergerac perisce colpito da una trave, invece che in duello. Sul palco Cirillo veste i panni di questo eroe al contrario, un verseggiatore brillante e pungente, abilissimo nel maneggiar la penna come la spada, che, sottolinea il regista, "si considerava brutto e non degno d'essere amato".

Nel cast Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Irene Ciani, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini. La scenografia è di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, luci di Paolo Manti, musica originale e rielaborazioni di Federico Odling, produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli, Teatro Nazionale di Genova e Ert.

"Cyrano è legato alla nascita della mia passione teatrale, quando da giovanissimo spettatore ho visto il musical di Domenico Modugno", racconta Cirillo, diplomato all'Accademia nazionale d'Arte drammatica e diretto da registi come Castri, Sepe, Iodice, Civica e Cecchi. "E' stata una folgorazione scoprire questa forma caleidoscopica che fonde danza, canto e recitazione. L'ambientazione non è storica né realistica, ma tra varietà e favola contemporanea, con rimandi al Pinocchio di Carmelo Bene e le canzoni di Modugno. Il dramma secentesco - chiarisce - non è poi così lontano dal mondo dei social media, dei nickname e degli avatar: Cyrano e Cristiano s'inventano un personaggio che non esiste per far innamorare Rossana. Ma forse l'amore è sempre immaginario".
   

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