/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Omicidi in famiglia,via divieto assoluto di diminuire pena

Omicidi in famiglia,via divieto assoluto di diminuire pena

Dichiarata incostituzionale la norma introdotta dal Codice Rosso

ROMA, 30 ottobre 2023, 13:53

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche nei processi per omicidio commesso nei confronti di una persona familiare o convivente il giudice deve avere la possibilità di valutare caso per caso se diminuire la pena in presenza della circostanza attenuante della provocazione e delle attenuanti generiche.
    Lo ha stabilito la Consulta con la sentenza n. 197, con la quale è stato dichiarato incostituzionale l'ultimo comma dell'art. 577 del codice penale, introdotto dal Codice rosso.
    La norma vietava eccezionalmente al giudice di dichiarare prevalenti le due attenuanti rispetto all'aggravante dei rapporti familiari tra autore e vittima dell'omicidio.
    La questione era stata sollevata da due ordinanze della Corte d'assise d'appello di Torino e da un'ordinanza della Corte d'assise di Cagliari. La Corte d'assise d'appello di Torino sta procedendo nei confronti di Alex , che a 18 anni nel 2020 a Collegno (Torino) tolse la vita al padre per proteggere la madre nel corso dell'ennesimo litigio. La Corte torinese non ritiene - a differenza di quanto stabilito dai giudici in primo grado - che l'imputato abbia agito in legittima difesa, ma gli riconosce varie attenuanti, tra cui la provocazione e le attenuanti generiche. In un diverso procedimento, la stessa Corte d'assise d'appello deve giudicare della responsabilità penale di una donna, Agostina Barbieri, che nel 2021, a Borghetto Borbera, in provincia di Alessandria, strangolo' il marito, Luciano Giacobone, dopo essere stata ancora una volta malmenata .Anche in questo caso, la Corte esclude la legittima difesa, ma ritiene che all'imputata debbano essere riconosciute, tra l'altro, la provocazione e le attenuanti generiche. La corte cagliaritana, infine, sta procedendo nei confronti di un uomo, sessantasettenne al momento del fatto, accusato di avere ucciso la moglie sessantenne, in un momento di esasperazione provocato dai continui comportamenti aggressivi della vittima, alcolista e affetta da patologie psichiatriche.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza