Vogliono essere determinanti, puntano a imporsi come forza aggregatrice nella corsa per le Regionali del 2024, non sciolgono la riserva sullo schieramento e non escludono di presentare loro stessi un nome per la carica di presidente. Sono i partiti che hanno dato vita al Grande centro: Sardegna al centro 20Venti, Azione, Alleanza Sardegna con all'interno l'Uds, Nuova democrazia Cristiana e, nuovo ingresso di peso, l'Udc, i cui vertici nazionali hanno deciso di aprirsi alle forze civiche.
Al tavolo della presentazione del programma alla stampa c'erano i due fondatori e promotori della nuova aggregazione, Stefano Tunis e Antonello Peru (Sardegna al centro 20/20), Giuseppe Luigi Cucca (ex segretario Pd, con una storia politica nella Dc, ora in Azione), Alice Aroni in rappresentanza dell'Udc e per Alleanza Sardegna, Giovanni Satta, in Consiglio con il gruppo del Psd'Az che ha però annunciato di voler lasciare a breve. Dieci i punti del programma della nuova forza che comunque si presenterà alle elezioni con liste separate, tutti imperniati sul concetto di sovranità (istituzionale, economica, alimentare, dei territori, energetica, digitale, monetaria e sanitaria) che Peru ha sintetizzato nello slogan "padroni a casa nostra". "Vogliamo essere artefici delle nostre scelte ed esercitare davvero la nostra autonomia", ha chiarito.
Sulla collocazione del nuovo soggetto tra i due schieramenti di centrodestra (per tutti e cinque tradizionalmente più vicina) o centrosinistra non c'è al momento una scelta. "Ci collochiamo al centro senza avere pregiudizi nei confronti di nessuno, vogliamo essere forza attrattiva per chi ha a cuore gli interessi dei sardi", ha precisato Cucca. Le interlocuzioni, assicurano i centristi, ci sono con entrambi: "ci aspettiamo che qualcuno ci venga a bussare alla porta", rilancia Tunis. Ma uno dei paletti imprescindibili è il no ad alleanze con il M5s, cosa che al momento esclude qualsiasi virata a sinistra, anche se i rappresentanti di Azione, "in totale autonomia e condivisione", hanno partecipato "soltanto come uditori" a due tavoli della coalizione allargata di centrosinista.
Per Alice Aroni, che ha ricordato lo scomparso leader dell'udc Giorgio Oppi, questa forza "è la naturale collocazione per un partito erede della tradizione centrista". Quanto al nome del candidato presidente, pur sottolineando che "il nome arriva dopo la condivisione del programma", non escludono di proporne uno proprio, magari, non è escluso, lanciando un giovane sindaco come quello di Sanluri, Alberto Urpi.
BIANCAREDDU, ANCORA NESSUN ACCORDO, TRATTATIVE IN CORSO - "L'Udc Sardegna non ha stretto accordi con nessuno ed è in una fase di riflessione e trattative". Lo precisa il coordinatore regionale del partito, Andrea Biancareddu. La puntualizzazione arriva dopo la presentazione, questa mattina a Cagliari, del programma del Grande centro, nuovo soggetto che raccoglie le forze centriste. Alla presentazione era presente anche la consigliera regionale del partito, Alice Aroni, ma "a titolo personale e legittimo", sottolinea Biancareddu che agli incontri di costruzione della nuova aggregazione non ha mai partecipato. "Non escludiamo nulla - specifica Biancareddu, che ha preso in mano l'Udc sardo dopo la scomparsa di Giorgio Oppi - ma a oggi non ha chiuso alleanze con nessuno, ci sono varie interlocuzioni con soggetti politici di centro e centrodestra, che non sono ancora concluse", tiene a far sapere il coordinatore.
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