Sarà ricordata come la stagione turistica più last minute di sempre quella che sta compiendo il giro di boa in Sardegna. E anche come quella del ritorno degli stranieri, arrivati prepotentemente a maggio e giugno e che ora, programmando con largo anticipo le proprie vacanze d'autunno, stanno intasando i siti di prenotazioni per settembre e ottobre.
Nel mezzo c'è un calo importante degli italiani, soprattutto delle famiglie, con una riduzione del soggiorno medio di circa il 20%, che ha colpito in particolare luglio. È la fotografia di metà estate scattata da Federalberghi Sardegna che commenta una stagione comunque "in linea con il 2019", precisa il presidente regionale e vice presidente nazionale dell'associazione, Paolo Manca.
Le previsioni dell'imminente agosto sono incerte: "Anche le principali agenzie italiane stanno comunicando che sul segmento 'mare Italia' nel mese di agosto c'è ancora molto invenduto", spiega Manca. Il motivo? "Stiamo registrando un last minute estremo, quasi un 'last second' sulle prenotazioni - sottolinea - dovuto all'incertezza e all'instabilità legate all'inflazione e all'aumento dei prezzi, che pesano soprattutto sulle famiglie italiane".
"Questo determina - sottolinea il presidente regionale - il rischio di una schizofrenia tariffaria, con situazioni in cui per lo stesso prodotto e nello stesso periodo vengano pagate tariffe diverse, questo non è un bene né per i clienti né per gli operatori che anche a parità di flussi in arrivo non raggiungono gli stessi risultati economici".
"È per questo - è l'appello di Manca -, essendo il turismo una materia economica, che è ora di prendere in considerazione i valori economici, le ricadute sul Pil dei territori e i fatturati degli operatori, e non numeri di arrivi e partenze, come indicatori dello stato di salute del turismo sardo".
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