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Docenti imparano lingua dei segni, Mahi ora sogna il diploma

Docenti imparano lingua dei segni, Mahi ora sogna il diploma

Tutti a scuola per aiutare l'alunno sordomuto. "Sono rinato"

CAGLIARI, 12 maggio 2023, 18:16

Redazione ANSA

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Tutti i suoi insegnanti hanno studiato la Lis - la lingua dei segni italiana - per poter comunicare con lui. Hanno cominciato dal nome, poi via via il resto. E a Mahi, alunno non udente del Cpia, centro provinciale istruzione degli adulti, si è spalancato un mondo nuovo.

Grazie alla scuola «è rinato e vive una vita nuova», come racconta lui. Mahi è riuscito a conseguire la licenza media e a proseguire nella sua preparazione frequentando con successo il biennio delle superiori. Ora è pronto per intraprendere la strada verso il diploma: ha già trovato una scuola che gli piacerebbe frequentare a Torino, dove c'è un percorso legato all'istituto per sordi. In classe è ben inserito, ad affiancarlo ci sono sia l'insegnante di sostegno - che lo supporta nello studio e gli adatta tutti i materiali - sia un'assistente alla comunicazione, un'educatrice specializzata nel sostenere tutti i tipi di studenti sordi: sia quelli che usano la Lis sia quelli che preferiscono il labiale.

Il Cpia è la prima scuola in Sardegna con un'assistente alla comunicazione, anche se sono numerosi gli studenti sordi che frequentano le scuole dell'isola. Mahi è originario del Bangladesh ed è arrivato in Italia con la sua famiglia quando aveva 14 anni. Nel suo Paese ha frequentato le scuole, ma senza aiuto specifico non è riuscito a imparare molto. Inoltre si sentiva isolato e molto scoraggiato. All'arrivo in Italia ha frequentato per un mese la scuola, ma le cose sono andate male: non ha avuto il giusto supporto e imparare l'italiano sembrava una missione impossibile. "Mi sentivo morire dentro", ricorda Mahi. Suo padre si è però rivolto all'Ens - ente nazionale sordi - che lo ha indirizzato al Cpia.

Qui Mahi ha iniziato un percorso nuovo: è stato affiancato da un insegnante di sostegno che ha cercato di trovare un canale di comunicazione. Poi però è arrivato il Covid, le scuole sono state chiuse e Mahi si è trovato nuovamente isolato, nella più totale impossibilità di seguire lezioni a distanza vista la sordità e la quasi nulla conoscenza dell'italiano. Ma la scuola non si è arresa. Il dirigente Giuseppe Ennas ha subito autorizzato l'acquisto di tutta la strumentazione necessaria per supportarlo, mentre la sua insegnante di sostegno ha contattato un logopedista che ha provato ad avviare Mahi alla lingua dei segni proprio per avere uno strumento visivo in più di comunicazione.
   

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