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Eolico offshore: Italia Nostra Sardegna,corsa senza certezze

Eolico offshore: Italia Nostra Sardegna,corsa senza certezze

Dubbi su impatto ambientale, "serve sempre il Via"

CAGLIARI, 27 agosto 2022, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per gli impianti eolici offshore la concessione demaniale deve essere sempre subordinata alla valutazione d'impatto ambientale. È la posizione di Italia Nostra Sardegna sull'okay ai progetti in mare che possono influire su ecosistema, pesca, turismo, trasporti.

L'associazione ha partecipato online alle tre conferenze di servizi sui progetti in mare proposti dalle società Sea Wind, denominati "Del Toro 1" (davanti alla costa dell'isola di Sant'Antioco) e "Del Toro 2", e Nora Ventu: "Nora Ventu 1" e "Nora Ventu 2", esprimendo formale opposizione al rilascio delle concessioni. L'insieme dei quattro parchi è composto da complessivi 141 aerogeneratori, alti intorno ai 270 metri, per una potenza complessiva di circa 2.000 MW.

"Anche la posizione dei sindaci dei comuni costieri maggiormente interessati è stata chiara e decisa - riferisce Italia Nostra - nel rivendicare maggiori certezze sugli impatti ambientali degli impianti e nel chiedere una valutazione di impatto ambientale cumulativa". Secondo l'associazione, c'è una vera e propria corsa in Sardegna.

"Sono state presentate ben 15 richieste per l'installazione di 809 pale attorno all'Isola, per una potenza complessiva superiore a 12mila MW - ricorda - Se tutti questi impianti venissero autorizzati, anche tenendo conto degli impianti eolici e fotovoltaici a terra già realizzati, nonché quelli ulteriormente proposti, si arriverebbe ad un potenziale picco massimo di oltre 20 mila MW: risulta del tutto assente una programmazione sull'utilizzo del mare e uno studio adeguato sulla sostenibilità̀ ambientale".

Sollevate da Italia Nostra diverse obiezioni relative all'espianto e reimpianto di posidonia. "Gli impianti proposti dalla Sea Wind e non solo - attacca l'associazione - sono progettati per utilizzare un gas, l'esafloruro di zolfo, che potrebbe disperdersi in atmosfera. La Commissione Ue prevede la messa al bando di tale gas già nei prossimi anni".
   

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