/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Posidonia e coralli a rischio,addio reti fantasma su fondali

Posidonia e coralli a rischio,addio reti fantasma su fondali

Completato monitoraggio in nord Sardegna, a settembre rimozione

PORTO TORRES, 05 agosto 2022, 18:23

Redazione ANSA

ANSACheck

(foto Agris Sardegna) - RIPRODUZIONE RISERVATA

(foto Agris Sardegna) - RIPRODUZIONE RISERVATA
(foto Agris Sardegna) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un folto gruppo di ricercatori ha da poco concluso una missione molto particolare nelle acque che bagnano l'isola dell'Asinara e la costa nord occidentale della Sardegna. Il progetto si chiama Strong Sea Life, è finanziato dalla Ue ed è nato per dare la caccia alle reti da pesca abbandonate o smarrite che deturpano gli habitat marini della posidonia oceanica e dei coralli. Gli esperti si sono serviti di una serie di attrezzature digitali molto particolari - strumenti di precisione, anche acustici e Rov subacquei - che hanno permesso di stabilire l'esatta posizione delle attrezzature da pesca che strangolano gli abitanti del mare.

A settembre lo step successivo, cioè la rimozione o l'eventuale inibizione delle reti. Il progetto è stato finanziato nell'ambito del programma europeo Life ed è cominciato formalmente nel mese di dicembre del 2021. La durata è di cinque anni, periodo nel quale l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, coordina cinque partner associati, tre enti pubblici e due soggetti privati: il Corpo forestale regionale, il Parco dell'Asinara, Mcm Consorzio coop produzione lavoro e l'agenzia regionale Agris per la ricerca in agricoltura.

"I ricercatori si sono imbarcati e hanno esplorato le zone indicate da pescatori e diving center - spiega il presidente dell'Ispra, Stefano Laporta - rinvenendo nasse e reti abbandonate, sia da strascico che da posta. È stata una fase molto importante per il progetto, perché ha permesso di capire dove e come agire per la rimozione delle reti e dove invece sarà più opportuno rendere inattivi gli attrezzi dispersi". La rimozione delle reti individuate nelle scorse settimane verrà effettuata, come detto, a partire dal mese di settembre e saranno condotte da squadre di biologi marini.

"Vista la complessità delle immersioni - riprende il presidente Laporta - i ricercatori si avvarranno della preziosa collaborazione dei sommozzatori della Polizia di Stato, già presenti durante le operazioni di monitoraggio appena concluse". Per la commissaria e il direttore del Parco dell'Asinara, Gabriela Scanu e Vittorio Gazale, il progetto messo in campo rappresenta "un servizio concreto e fondamentale a favore della tutela dei fondali e che vede lavorare insieme un partenariato qualificato e autorevole e le marinerie dei pescatori che in questo modo vengono ulteriormente sensibilizzati su una pesca responsabile".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza