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Rubini firma la messinscena di "Dracula"

Rubini firma la messinscena di "Dracula"

Al Massimo di Cagliari fino al 22 per stagione del Cedac

CAGLIARI, 18 dicembre 2019, 14:21

Redazione ANSA

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"'Dracula' è un libro che mi ha particolarmente affascinato, perché rappresenta l'ultimo disperato vagito ottocentesco, prima dell'affacciarsi sulla scena di Freud, in risposta al mistero del buio, della maledizione, alla paura della malattia e della morte". Lo rivela all'ANSA Sergio Rubini, che firma la messinscena del capolavoro di Bram Stoker in cartellone fino al 22 dicembre al Massimo di Cagliari per la Stagione de La Grande Prosa del Cedac.
    Nel cast, accanto al celebre attore e regista pugliese, Luigi Lo Cascio, volto noto del grande e del piccolo schermo, che interpreta Jonathan Harker, il giovane procuratore londinese inviato in Transilvania, dove dovrà confrontarsi con l'incubo, Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana e Alice Bertini.
    La pièce affronta il mito del vampiro in chiave contemporanea. Un dramma 'laico', in cui l'eco di antiche superstizioni si scontra con le teorie del positivismo, sullo sfondo di una Londra vittoriana intrisa di spiritismo e ipnotismo, attraverso cui la scienza tentava di indagare l'enigma della vita e della morte, fino alla nascita della psicanalisi. Dopo il successo di "Delitto e Castigo", la trasposizione di un'altra opera letteraria che affronta il dilemma tra il bene e il male. "Il teatro per me è una sorta di bolla in cui lo spettatore resta imprigionato per due ore all'interno di una suggestione - aggiunge - mi sembrava importante cogliere e restituire sulla scena il clima del libro: l'inquietudine, il senso di colpa, l'ambiguità e il mistero".
    Un atteso ritorno nell'Isola per Rubini. "Ho un rapporto bellissimo con la Sardegna, dove sono stato tante volte - sottolinea l'artista - nutro un grande rispetto per il popolo sardo, ho sempre sperato che potesse venire da lì la fermezza per risolvere i problemi del nostro paese. Sull'Isola de L'Asinara ho girato La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu: ho molto amato quel film, quella luce e quel mare e voglio ricordare il mio amico Ennio Fantastichini, che in quel film era eccezionale".
   

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