"Io non ho paura e dal paese non me ne andrò". Così ai microfoni dell'emittente televisiva Videolina Maria Ventura Pau, la mamma del 14enne ucciso a Torpè nel settembre 2004, sulla cui auto la scorsa notte è stato posizionato un ordigno rudimentale - un lumicino collegato a un detonatore sul cofano - disinnescato questa mattina dagli artificieri dei carabinieri del Comando provinciale di Nuoro.
Non è la prima volta che la donna subisce un attentato. "I balenti ce l'hanno con me - dice la signora Pau - forse perché sono una donna. La macchina me l'hanno incendiata un'altra volta, ma io ripeto non ho paura, devono avere paura loro".
Secondo gli inquirenti, l'atto intimidatorio sarebbe un chiaro avvertimento che qualcuno ha voluto mandare alla donna che è stata chiamata a testimoniare in un processo per pedopornografia in corso a Nuoro. "A me quel processo non interessa - spiega la mamma di Cristian Meloni - a me interessa il caso di mio figlio". Lei ha sempre sostenuto che il figlio sia stato ucciso perché non parlasse per qualcosa che aveva visto o che sapeva.
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