"Di fronte alla carenza dei medici -
avvertita da sempre, ma diventata un'emergenza da quando c'è il
Covid, e comunque sempre in aggravamento per il progressivo
pensionamento - la soluzione da molti prospettata è stata quella
di aumentare il numero degli ammessi ai test della Facoltà di
Medicina. Avremo più medici tra sei anni e più specialisti tra
dieci-undici anni. Non possiamo farcela, abbiamo la necessità
impellente di accorciare questi tempi". E' la sollecitazione che
giunge dal gruppo regionale di Fratelli d'Italia (Luigi Caroli,
Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini,
Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo).
"Occorre favorire il rientro in Italia di migliaia di ragazzi
italiani, tantissimi pugliesi, che studiano Medicina all'estero
- spiegano gli esponenti di Fdi - dando loro la possibilità di
iscriversi agli anni di corso successivi al primo perché quando
si laureano all'estero almeno il 70% di loro resta all'estero ed
abbiamo il dovere di concedere loro la possibilità di laurearsi
in Italia per completare il ciclo di specializzazione e lavoro
in Italia. E bisogna guardare anche a quel 70% di medici
laureati all'estero che hanno deciso di lavorare all'estero dove
si formano lavorando da anni nelle strutture sanitarie estere.
Sono medici ormai, medici con grande esperienza professionale
per i quali basterebbe favorire il rilascio del diploma di
specializzazione a coloro che dimostrino di aver prestato
servizio in una determinata disciplina per il numero di anni
pari o anche superiore a al numero di anni previsto per il
conseguimento del diploma di specializzazione in quella
disciplina".
"Già nella passata legislatura regionale - si conclude la nota -
come Fratelli d'Italia abbiamo proposto una mozione contenente
queste indicazioni, approvata dal Consiglio Regionale
all'unanimità, ma il presidente Emiliano incaricato di
sostenerla in Conferenza Stato-Regioni e di promuoverla nei
confronti dell'allora Governo Conte in questi anni è stato in
altre faccende affaccendato salvo poi ricorrere nel suo stile
autoritario ad ordinanze non condivise e quindi inefficaci.
Riproporremo la mozione - concludono i consiglieri di Fdi - in
Consiglio Regionale alla ripresa dei lavori".
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