Sono durate poco più di un mese
le attività di bonifica della cava sequestrata a Monopoli, nel
Barese, lo scorso 19 aprile perché al suo interno erano state
trovate 53 tonnellate di rifiuti, anche pericolosi. La bonifica,
a carico di uno dei cinque indagati dalla procura di Bari per
reati ambientali, è stata completata e il personale della
capitaneria di porto ha rimosso i sigilli.
Secondo quanto accertato dalle indagini, iniziate dopo la
denuncia fatta nell'agosto 2023 da un cittadino, nell'area erano
stati sotterrati rifiuti di diverso tipo tra cui l'amianto che
"era stato occultato mediante tombamento", spiegano gli
investigatori evidenziando che le verifiche svolte hanno
consentito di definire "un grave quadro indiziario in ordine
alla commissione dei reati ambientali quali la gestione illecita
di rifiuti speciali anche pericolosi" che ha fatto scattare il
sequestro "per cristallizzare l'area e impedire il reiterarsi
dei reati".
La bonifica è stata svolta "sotto la vigilanza della guardia
costiera" e ha avuto inizio il "2 luglio scorso per terminare il
successivo 6 agosto".
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