"Continua il disinteresse ed il
disimpegno delle istituzioni per il futuro di Brindisi e del suo
sistema industriale. Dall'incontro odierno non è emerso alcun
segnale incoraggiante, solo conferme di quanto più volte
denunciato: Enel a Brindisi chiude la Centrale Federico II di
Cerano e manda a casa centinaia di lavoratori. Poche speranze
per riconvertire la Federico II a turbogas come il sindacato
chiede da tempo". Lo sottolinea il coordinatore della Uil di
Brindisi Fabrizio Caliolo, che ha partecipato all'incontro
convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i
rappresentanti del Ministero del lavoro, delle Infrastrutture e
dell'Ambiente, Regione Puglia, Enel (l'azienda coinvolta nella
maggiore vertenza del Brindisino) e le organizzazioni sindacali.
Presenti, fra gli altri, il segretario nazionale Uiltec Marco
Pantò, il segretario regionale con delega all'Industria Andrea
Toma e i segretari territoriali di Uiltec, Uilm, Uiltrasporti e
Feneal Carlo Perrucci, Alfio Zaurito, Mario Greco e Giovanni
Librando.
"Terna - aggiunge Caliolo - ha un ruolo determinante per
l'ipotesi di riconversione a turbogas ed è chiamata ad essere
protagonista di questa fase riconoscendo l'impianto di Brindisi
come strategico per la stabilità della Rete nazionale. È questa
l'unica possibilità concreta per salvaguardare i lavoratori e le
maestranze del settore elettrico attualmente impiegate in
centrale".
Secondo il sindacalista "per il futuro di Cerano e di Brindisi
Enel propina i già sentiti progetti fumosi, senza concretezza e
tempi certi e - cosa in assoluto più grave ed inaccettabile -
senza la previsione di un numero adeguato e preciso di
lavoratori che potrebbero essere impiegati. Polo Logistico,
assemblaggio di pale eoliche, carpenterie, rimangono parole
vuote, proiettate in un futuro imprecisato".
"Non intravediamo - conclude Caliolo - ipotesi più valide ed
operative di una legge speciale per l'industria di Brindisi. È
uno strumento che chiediamo con forza al governo nazionale e per
il quale pretendiamo l'impegno massimo delle istituzioni
locali".
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