Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Padre detenuto dona rene a figlia 12enne, trapianto a Bari

Padre detenuto dona rene a figlia 12enne, trapianto a Bari

Medici Policlinico, 'grande emozione, superata ogni barriera'

BARI, 13 gennaio 2022, 10:47

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"C'è una storia, nell'anno record appena chiuso con 123 trapianti d'organo, che ha emozionato tutti". Comincia così il racconto che il Policlinico di Bari fa di un trapianto di reni da vivente per salvare una bambina di 12 anni da una insufficienza renale terminale. Il donatore è stato suo padre, detenuto in carcere. Il trapianto è stato eseguito dall'equipe del professor Michele Battaglia, la piccola paziente sta bene ed è sotto osservazione periodica del reparto di nefrologia pediatrica. L'insufficienza renale era stata diagnosticata all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII dal dottor Mario Giordano. Dopo un anno di dialisi il rene della piccola aveva smesso di rispondere e l'unico trattamento che avrebbe potuto salvarla era il trapianto. Con l'autorizzazione al prelievo a scopo di trapianto dalla 'commissione terza' e dal magistrato di sorveglianza il padre detenuto ha potuto donare l'organo alla figlia.
    "Questo caso ci ha molto coinvolto e impegnato. Al bellissimo atto di amore paterno è corrisposto il grande impegno del centro regionale trapianti per rendere possibile un dono che ha superato tutti gli ostacoli e le barriere per salvare la piccola", commenta il coordinatore del centro regionale trapianti, Loreto Gesualdo. "Dietro ogni trapianto d'organo ci sono storie di grande umanità - aggiunge il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore - . Il sorriso restituito a questa famiglia ci incoraggia ad andare avanti con il programma di trapianto rene da vivente, soprattutto in questo periodo in cui il Covid sta impegnando gli ospedali con sforzi organizzativi maggiori".
    In un video messaggio, la madre ha ringraziato il Policlinico per aver "donato una seconda vita a mia figlia" e il marito "al quale non possiamo essere vicino".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza