"La fuga dei cervelli viene vista
soprattutto in senso negativo. Invece direi che nel mondo
moderno bisogna aspettarsi che i giovani, specialmente nella
ricerca, cerchino all'estero un'esperienza completa di
esposizione a vari sistemi". Lo spiega Riccardo Dalla Favera,
docente e director dell'Institute for Cancer Genetics Columbia
University, ospite d'onore della II edizione del Festival della
ricerca e dell'innovazione organizzato dall'Università di
Foggia. Dalla Favera, italiano espatriato a New York nel 1989, è
ritenuto un'eminenza nello studio dei linfomi. "Detto questo, è
vero che in Italia è preoccupante non tanto il numero dei
giovani che vanno all'estero, quanto i pochissimi che sono
disposti a ritornare, specialmente quelli più bravi. Negli Usa e
in altri Paesi europei, coloro che si affermano rimangono lì. In
termini di competenza e di talento, l'Italia non è seconda a
tante nazioni. Da noi è più un problema organizzativo, perché
l'Università non è ancora basata sulla meritocrazia".
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