"Davide Nicola? L'allenatore è per noi
giocatori un esempio. Sul piano caratteriale e di stile. E' una
roccia. Pur essendo una persona sensibile, non si fa schiacciare
mai da nessuna difficoltà". Marino Defendi, capitano del Bari,
ha commentato così la vittoria a Latina che ha dato una emozione
tutta particolare al tecnico Nicola, nel giorno in cui il figlio
Alessandro, scomparso tragicamente nel 2013, avrebbe festeggiato
quindici anni. L'allenatore piemontese ha indossato sotto la
divisa una maglietta con la foto del ragazzo e la scritta "Buon
compleanno Ale".
"Tutti volevamo dare una gioia all'allenatore. Il tecnico in
seconda, Manuele Cacicia, ci aveva informato della ricorrenza e
prima delle gara ci siamo detti che dovevamo vincere anche per
questa data importante per il nostro mister", ha spiegato ancora
Defendi. "Di sicuro - ha aggiunto - il successo esterno è stato
un momento di felicità in più per Nicola. Sul piano umano è
davvero un modello: ci invita a credere sempre e pretende sempre
massima concentrazione e impegno, a costo di tenerci in campo
per un allenamento anche due tre ore".
Della scomparsa del piccolo Alessandro (investito da un bus
davanti a casa mentre era in bicicletta) il tecnico aveva
parlato a novembre 2014, quando si presentò subentrando in
panchina a Devis Mangia, esaltando il ruolo della fede nel
curare la sua anima e renderlo un uomo migliore: "La tragedia di
mio figlio - aveva raccontato - ha cambiato gli equilibri della
mia numerosa famiglia. Abbiamo molta fede, questo ci ha portato
grande forza e dignità. Questo evento ha migliorato la mia
lucidità di distacco. Non ho più paura di niente, valuto tutto
con distacco. Ho imparato a dare il giusto peso. E' una
grandissima motivazione in più".
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