Imparare l’inglese sui libri non basta più? Non per «Bryndiamo in lingua», l’happy hour dove la parola d’ordine è «imparare divertendosi». Un’occasione per approfondire l’inglese in tutte le sua sfumature davanti a un aperitivo e a un drink, chiacchierando del più e del meno con insegnanti madrelingua provenienti ogni volta da Paesi diversi, dalla Scozia all’Australia, dal Canada all’Irlanda. A lanciare questa formula innovativa è Geakoinè, una delle maggiori agenzie italiane specializzate nella traduzione e produzione di documentazione multilingue, con una rete di oltre centinaia di traduttori madrelingua e consulenti in tutto il mondo, specializzati nei più specifici settori tecnici e linguistici e con un know-how che si basa su memorie di traduzione personalizzate e un rigoroso, doppio controllo qualità.
Traduzioni e non solo. Attività di interpretariato, organizzazione congressuale, servizi hostess di ricevimento per eventi e fiere aziendali, corsi di lingue, anche in italiano, e affiancamento scolastico completano la gamma dell’agenzia di Bergamo fondata nel 1987 da Maria Teresa Lodi: «Dal ragazzo che vuole fare un’esperienza all’estero al manager che deve approfondire le sue competenze di business english o di un linguaggio settoriale specifico, organizziamo percorsi formativi personalizzati studente-insegnante, con orari e frequenza flessibili, anche presso le sedi delle aziende - conferma Maria Teresa Lodi -. I corsi di gruppo consentono inoltre di affinare l’ascolto, il dialogo e la comprensione tramite conversation con insegnanti madrelingua».
Corsi su misura, quindi, ma non solo: Geakoinè in questi anni ha ideato diverse iniziative per imparare l’inglese che coniugano apprendimento, comunicazione e divertimento: dai laboratori per bambini a «Vyaggiamo in lingua» e «Bryndiamo in lingua», dove i partecipanti si ritrovano in un locale, o nella nostra sede di Bergamo, e dialogano tra di loro e con insegnanti madrelingua provenienti ogni volta da una nazione diversa. «È un modo divertente per apprendere una lingua straniera, i suoi accenti e le sfumature lessicali – conclude Maria Teresa Lodi - e ovviamente di conoscere la cultura di un Paese in un’atmosfera amichevole e insolita rispetto alla classica didattica».