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Passione italiana per lo streaming, non solo fra i giovanissimi

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Passione italiana per lo streaming, non solo fra i giovanissimi

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Responsabilità editoriale di Optimamente

18 agosto 2020, 08:30

Optimamente

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L'attuale pandemia da Covid-19 ha sicuramente mutato, di recente, diversi aspetti della nostra vita quotidiana, a cominciare per esempio dal tanto discusso "smart working", che si è rivelato essere una soluzione sempre più in uso nella maggior parte delle aziende italiane e non solo. Il fatto di avere forse più tempo a disposizione, lavorando da casa, ha dato modo a molte persone di sfruttare il tempo in eccesso, dando libero sfogo alla fruizione dei contenuti audio e video sul web.

È stato probabilmente proprio lo streaming ad aver avuto un ruolo fondamentale durante il lockdown: questo dato è emerso in modo rilevante dal rapporto "How Video is Changing the World" di Limelight Networks Inc., in cui sono state analizzate le modalità attraverso cui i video online sono stati fruiti dagli utenti.

La suddetta ricerca si è basata sulle risposte di cinquemila consumatori di età pari o superiore ai 18 anni e provenienti da varie nazioni, tra le quali Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi scandinavi, Singapore, India, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti. Sono stati presi in considerazione tutti quegli utenti che solitamente guardano video online almeno un’ora, o più, ogni giorno.

Dal risultato della ricerca si evince che nel nostro Paese vengono visualizzati ogni giorno una media di 3 ore e 40 minuti di video sul web. A livello mondiale, invece, il dato cresce leggermente e si attesta intorno alle quattro ore al giorno. Basti pensare che dalla rielaborazione dei dati è emerso che il 39% dell’utenza in questione ha partecipato al suo primo concerto virtuale.

Quando parliamo di video online chiaramente non ci riferiamo solamente a film, serie TV o musica, ma prendiamo in esame anche i tutorial per l’esercizio fisico, che hanno riscontrato un grande seguito soprattutto in questo periodo di chiusura forzata tra le mura domestiche, in cui non si poteva fare altrimenti: il 23% degli intervistati ha partecipato a un corso di fitness online (il 31% a livello mondiale). Il 28%, invece, conta di farlo nel corso dei prossimi sei mesi (24% nel mondo). In questo caso, l'uso di questi particolari video in streaming ha donato un grande aiuto, spronando le persone a fare un minimo di attività fisica e non rischiare di rimanere fermi, ancorati al divano o al letto.

Tra le altre curiosità emerse da questa ricerca possiamo riferirvi che:

  • Il 25% in più degli italiani, rispetto al periodo pre lockdown, ha utilizzato servizi di video chat per sentirsi più connessi, con un innalzamento sostanzioso di videochiamate (qualcuno ha ammesso di averne anche largamente abusato per combattere la noia). Questo è un dato fondamentale perché sottolinea quanto possa essere stato necessario per riempire il vuoto lasciato dalle interazioni sociali che sono state limitate, per forza di cosa, dal vivo.
     
  • Il 69% degli italiani ha visualizzato video online per discorsi in diretta o conferenze stampa durante la pandemia, uno su tutti il discorso del Presidente Conte che, puntualmente, entrava nelle nostre case. Di questi, il 45% lo ha fatto tramite i siti di notizie, mentre il resto tramite i social media.
     
  • Il 34% degli italiani ha lavorato per la prima volta da casa (smart working) e ha dichiarato che le videochiamate sono state un aiuto fondamentale e imprescindibile per rimanere in contatto con i propri colleghi, sottolineando anche quanto si sia lavorato in modo più efficace. Una parte di questo nutrito gruppo ha ammesso di aver utilizzato o, ancor di più, prevede di utilizzare i video online per la propria crescita personale o per acquisire nuove competenze, utili soprattutto in ambio lavorativo. Non dimentichiamo anche la più volte discussa "didattica a distanza", utile a tutti gli studenti per poter continuare il percorso formativo e non rimanere indietro con il programma scolastico o gli esami universitari.
  • Il 20% degli utenti italiani afferma, infine, di aver interagito virtualmente con il proprio medico di famiglia. Una tendenza, questa, che pare proseguirà ancora per molto, anche dopo la pandemia da Covid-19: il 31% degli utenti prevede di partecipare ad appuntamenti medici online nei prossimi 6 mesi.

A parte questo, va detto che fin dalla sua nascita il rapporto degli italiani con la televisione è sempre stato idilliaco. Trasmissioni di grande impatto emotivo e sociale sono entrati nelle case degli italiani in modo prorompente, divenendo un fenomeno che ha portato milioni di persone a riunirsi attorno allo schermo della televisione, sfruttando questo momento di aggregazione e divertimento per intensificare i rapporti tra parenti e amici.

Anno dopo anno la TV ha intrapreso un importante processo di crescita e si è arricchita di nuovi format e tecnologie all’avanguardia, fino a quando l’utente medio non ha deciso di voler scegliere in modo autonomo quando e cosa vedere, senza seguire passivamente il palinsesto offerto ogni giorno dalle reti ammiraglie e non. Ci sono utenti che sono tecnologicamente più smaliziati e, quindi, più inclini ad avere un comportamento attivo nei confronti di uno strumento come lo streaming, organizzandosi per poter vedere qualsiasi tipo di contenuto video che può andare dal film alle serie tv, dal documentario a qualsiasi altro genere di trasmissione. Una delle modalità più popolari prevede il passaggio alle tv box per avere streaming di qualità, come si è approfondito sul sito OutOfBit.

Le piattaforme streaming sono diventate ormai un grande classico e questo emerge da una ricerca per indagare le nuove abitudini degli italiani condotta da Toluna, società leader nel digital market research, su un campione di oltre 1000 persone. Indipendentemente dall’età, il 90% degli intervistati ha dichiarato di guardare contenuti online in streaming.

Questa nuova forma di intrattenimento ha conquistato praticamente tutti, diventando il nuovo canale per la fruizione di film, serie tv, documentari, sport, musica e programmi televisivi: il 56% dei giovani tra i 18 e i 34 anni sostiene infatti di guardare la TV on demand quotidianamente, mentre il 48% degli Over 55 dichiara di farne uso più volte alla settimana.

Concludiamo dicendo che probabilmente non siamo ancora in grado di immaginare la nostra vita senza una televisione, ma sicuramente ci stiamo preparando per il futuro, porgendo una sempre maggiore attenzione sui contenuti audio e video in streaming.

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