Il Ministero dell'Interno è stato
citato come responsabile civile nel procedimento giudiziario, in
corso a Torino, per la morte di Moussa Balde, il giovane
originario della Guinea che nel giugno del 2021 si tolse la vita
nel Cpr del capoluogo piemontese. All'udienza preliminare,
ripresa stamani, la direttrice delegata di Gepsa (la società che
aveva in gestione il centro) e un medico sono imputati di
omicidio colposo per non avere prestato al giovane assistenza
adeguata; un ispettore di polizia, chiamato in causa per falsità
in documenti informatici su alcune relazioni di servizio, ha
proposto di patteggiare la pena.
Balde era stato portato nel Cpr, a causa della sua presunta
condizione di irregolare nel territorio nazionale, dopo essere
stato violentemente aggredito a Ventimiglia da un gruppo di
italiani. L'inchiesta si è concentrata sulle lacune nella
sorveglianza sanitaria e sull'uso improprio di un locale,
chiamato 'ospedaletto', dove venivano rinchiusi i migranti con
problemi psicologici e di comportamento.
La citazione del ministero è stata chiesta da alcune delle
associazioni che si sono costituite parte civile. Anche Gepsa,
per iniziativa del legale dei familiari di Balde, è stata citata
come responsabile civile.
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