E' di nuovo il Libano il paese
ospite del Festival delle Colline Torinesi - Torino Creazione
Contemporanea, la storica rassegna teatrale, diretta Sergio
Ariotti e Isabella Lagattolla e organizzata dal Tpe Teatro
Astra. La manifestazione torna dal 12 ottobre al 10 novembre con
7 prime, 6 produzioni, 15 spettacoli, 28 giorni di
programmazione e 52 recite. Confermata la collaborazione con la
Fondazione Merz, nei cui spazi, specie durante la settimana di
ContemporaryArt, avranno luogo appuntamenti di teatro più
performativo e/o sperimentale. Tra i luoghi che ospiteranno il
festival, oltre al Teatro Astra, ci saranno la Fondazione Merz,
la Lavanderia a Vapore di Collegno, il Teatro Gobetti e le
Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri. Sarà El Conde de
Torrefiel a inaugurare il festival con una performance, La luz
de un lago (12 e 13 ottobre, Teatro Astra. Presentato con
Piemonte dal Vivo in condivisione con Torinodanza) in prima
nazionale.
Il tema di quest'anno è guerre/migrazioni. "Quando il teatro
e le altre arti vogliono riflettere sul domani non possono
dimenticarsi di questi conflitti. Già avvenuti, in essere e in
potenza, tenendo conto, ad esempio, che il rapporto tra passato,
presente e futuro va quotidianamente ripensato" commentano
Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla. L'edizione 2024
approfondisce il pensiero di Hannah Arendt: sarà lei il filo
rosso del festival presso la sala Pasolini del Teatro Gobetti
con Hannah (dal 22 al 26 e dal 29 al 31 ottobre) che Ariotti ha
progettato dal pensiero e dalla biografia dell'autrice.
Dal Libano arriva Chrystèle Khodr, artista di Beirut, alle
prese con la storia del suo Paese e con echi ibseniani.
L'ossessione della guerra nella sua accezione più classica
domina il suo spettacolo Ordalie (30 e 31 ottobre, Teatro Astra)
che si domanda come sia possibile mettere fine a un ciclo
continuo di eventi bellici, distruzione, migrazione, ritorno. La
chiusura del Festival delle Colline Torinesi 2024 è in programma
dal 6 al 10 novembre al Teatro Astra con lo spettacolo Il
Risveglio di Pippo Delbono a cui il festival dedica la sua
monografia d'artista.
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