Ha preteso del denaro da un
conoscente sostenendo che gli aveva fatto cadere il monopattino:
una condotta, accompagnata da frasi come "ti sparo in testa" o
"faccio sparire tua madre", che oggi, a Torino, gli è costata
una condanna a tre anni e dieci mesi di carcere. Il giudice
Alfredo Toppino lo ha riconosciuto colpevole di estorsione così
come richiesto dal pm Gianfranco Colace: il reato, punito con la
reclusione fino a dieci anni, è dovuto scattare per via delle
minacce esplicite.
La vicenda risale al settembre del 2020 e si è svolta a
Beinasco (Torino). L'imputato, G.C., 49 anni, difeso in aula
dall'avvocato Francesco Bracciani, aveva trascorso una serata in
un giardino pubblico insieme a dei conoscenti e al momento di
rincasare, secondo quanto è stato ricostruito, aveva notato il
proprio monopattino a terra. Il giorno dopo si presentò da un
commerciante della zona sostenendo che era il responsabile del
danneggiamento del mezzo: quindi pretese 900 euro, che gli
furono versati in due tranche. La persona offesa, però, presentò
anche una denuncia ai carabinieri.
G.C. è una figura nota alle forze dell'ordine: attualmente
risulta detenuto per altra causa.
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