Ad aprile scorso i carabinieri
forestali del gruppo Alessandria-Asti, comandati dal colonnello
Stefano Gerbaldo, hanno svolto massicci controlli sul corretto
utilizzo delle aree perifluviali (fasce verdi a lato dei corsi
d'acqua). In Prefettura sono stati presentati i risultati della
campagna 'Fiume Sicuro 2024', particolarmente importanti a
trent'anni dall'alluvione del novembre 1994. I tratti verificati
hanno riguardato Po, Bormida e Tanaro e i torrenti Belbo,
Borbera, Grana e Scrivia, oltre ai rii Torto (Novi Ligure) e
Stura inferiore (Frassineto Po).
Gli illeciti più ricorrenti hanno riguardato la mancata
osservanza delle fasce di rispetto che, invece di essere
lasciate a un'evoluzione controllata della vegetazione naturale,
sono state oggetto di lavorazioni agricole. Aumentando, così,
considerevolmente l'erodibilità dei suoli. In alcuni tratti,
considerati a particolare rischio di asportazione dal Pai (Piano
di Assetto Idrogeologico) del bacino del Po, nonostante il
divieto di pioppicoltura, sono stati scoperti interi impianti
per 19,3 ettari (pari a 28 campi da calcio), di cui 11,5
nell'Alessandrino e 7,8 nella provincia di Asti.
Svariate le occupazioni di demanio idrico fluviale, senza la
dovuta concessione della Regione. Ben 29 gli ettari abusivi
(pari a 42 campi da calcio), prevalentemente per scopi agricoli.
Oltre a sanzioni amministrative per 27mila euro, conteggiati
mancati canoni concessori da recuperare per circa 120mila.
Complessivamente sono sessanta gli illeciti penali segnalati
alle autorità giudiziarie competenti e 44 quelli amministrativi,
per 57.983 euro.
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