Immediato ripristino della legalità
e sicurezza all'interno dell'ateneo, la liberazione di tutti gli
spazi attualmente occupati e che ritornino alla piena fruibilità
dell'intera comunità politecnica per l'esercizio delle loro
funzioni. Questo è quanto chiede il Senato accademico del
Politecnico di Torino agli occupanti pro Palestina, dopo la
seduta straordinaria di oggi.
Il Senato ha respinto, con 24 voti contrari, 3 astenuti e un
voto favorevole, la mozione presentata dagli occupanti pro
Palestina. "Le principali motivazioni di contrarietà hanno
riguardato tre aspetti - spiegano in una nota dall'ateneo - Il
primo sostanziale, in quanto l'istituzione universitaria è
basata sulla apertura al dialogo e alle relazioni, fondanti per
la costruzione di una società di pace, mentre si ritrovano nella
mozione contenuti divisivi e di chiusura. Il secondo di
carattere procedurale, poiché parte delle istanze erano già
presenti nella mozione di Senato del 7 maggio e nel successivo
piano di azione. Il terzo, di tipo formale è relativo
all'inappropriatezza di una richiesta al Senato di esprimersi
rispetto a rivendicazioni da parte dell'assemblea occupante che
si colloca fuori dalla legittimità istituzionale". È stata
approvata invece la mozione presentata dal gruppo di lavoro del
Senato 'Etica della Ricerca'.
"La nostra mozione non è passata. Questo è un dato che ci
dispiace ma non ci stupisce, perché siamo consapevoli di quanto
il nostro ateneo sia poco aperto ai cambiamenti soprattutto
quando si tratta di rescindere accordi che gli garantiscono
milioni di euro - commentano gli occupanti - la mozione
presentata dai senatori che è passata è lontana dalle nostre
richieste, quindi continuiamo con la mobilitazione".
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