Sopralluogo questa mattina del
rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna, a Palazzo
Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, dopo la fine
dell'occupazione degli studenti pro Palestina e dopo i lavori,
durati una settimana, di cancellazione dei numerosi graffiti
realizzati dagli occupanti, nei quaranta giorni di protesta.
Al momento, ha spiegato il rettore, Stefano Geuna,
l'università sta valutando se procedere o meno con la richiesta
di un risarcimento danni. "Sono questioni che hanno vari
profili, anche legali" ha spiegato Geuna. Si parla
principalmente di imbrattamenti. "Abbiamo ripulito i muri da
murales e graffiti - afferma Genua - abbiamo rilevato anche
altri danni a qualche infisso e a dei nottolini".
"Non c'è ancora una somma totale dei danni subiti, che è
ingente di per sé. Parliamo comunque di molte migliaia di euro -
ha spiegato Geuna -. Chiaramente quaranta giorni di occupazione
senza fare entrare personale e senza manutenzione hanno portato
al danneggiamento. Era quello che ci aspettavamo. La parte
importante del lavoro è stata la ritinteggiatura", conclude il
rettore di Torino.
La digos di Torino nei giorni scorsi aveva inviato
un'informativa alla procura in merito alle occupazioni pro
Palestina negli atenei del capoluogo piemontese ed erano stati
anche esaminati i danni a Palazzo Nuovo.
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