In contemporanea con la
manifestazione a Roma, anche a Torino va in scena una protesta
per "dire no alle riforme del premierato e dell'autonomia
differenziata, duri attacchi del governo Meloni alla
Costituzione e all'unità nazionale". In piazza Palazzo di Città,
di fronte al Municipio, manifestano insieme Pd e M5s, ma ci sono
anche Avs, Psi, Anpi e Cgil: in tutto quasi 300 persone.
Il presidio unitario con i pentestallati, inizialmente
intenzionati a manifestare davanti alla Prefettura, è stato
scelto per dare più forza alle opposizioni contro "il clima di
intimidazione e violenza - affermano gli esponenti dei due
partiti - che negli ultimi giorni si è respirato
nell'istituzione cardine della nostra democrazia: il
Parlamento".
"Siamo in piazza insieme - rimarca il segretario del Pd del
Piemonte, Domenico Rossi - questo è il primo segnale importante
che noi dobbiamo dare al Paese. La Costituzione noi vogliamo
attuarla, prima di cambiarla. Il vero progetto identitario di
questa destra reazionaria, di cui non tutti coloro che la votano
sono al corrente, è collegato alla parte peggiore della nostra
storia. Non solo non dovrebbero rivendicarlo, ma dovrebbero
anche chiedere scusa, a partire dal togliere dal simbolo la
fiamma, che è ancora una offesa alla Resistenza e al Paese".
"Inizialmente erano previste due piazze differenti - spiega
la segretaria regionale M5s, Sarah Disabato - ma con buonsenso
abbiamo deciso di trovarci tutti qui per manifestare con uno
scopo comune contro il governo Meloni e le sue dannose scelte
politiche: il premierato e l'autonomia differenziata, che è
stata spinta molto anche dal nostro governatore".
"Da questa piazza - afferma la dem Gianna Pentenero, sfidante
di Alberto Cirio alle recenti elezioni regionali - deve partire
un forte invito alla mobilitazione dei cittadini. Non possiamo
permettere che venga tradita la nostra Costituzione, che è stata
scritta con grande attenzione per garantire la democrazia
all'Italia".
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