Ampliare e semplificare la leva
fiscale dell'Art Bonus. E' l'appello delle imprese che
aderiscono alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni
Artistici e Culturali di Torino. "E' sempre più evidente come il
sostegno dei privati alla valorizzazione del patrimonio storico
artistico sia irrinunciabile e per questo chiediamo alle
istituzioni che la preziosa leva fiscale dell'Art Bonus venga
semplificata e ampliata" ha detto il presidente della Consulta
Giorgio Marsiaj, che guida anche l'Unione Industriali di Torino,
durante il workshop 'L'Investimento in Cultura: asset
identitario delle Imprese di qualità. La cultura d'impresa e la
responsabilità sociale'. Un appello ribadito dal vicepresidente
dell'Unione Industriali Torino e presidente Museimpresa, Antonio
Calabrò: "Come imprese e come soggetti privati rivendichiamo un
miglior uso della leva fiscale: riteniamo pertanto necessaria
una diversa, più qualificata e più accorta applicazione dell'art
bonus, come asset fondamentale di finanziamento e di attenzione
del sistema industriale nei confronti dei beni e delle attività
culturali. Nel perseguire la fondamentale partnership tra
pubblico e privato, l'art bonus deve divenire un vero e proprio
bonus cultura che aiuti le imprese a investire e a intervenire
sul patrimonio pubblico".
La Consulta, alla quale oggi aderiscono 40 imprese, ha
investito dal 1987 circa 36 milioni di euro. un milione
all'anno, in attività connesse al patrimonio culturale. Secondo
l'analisi della società Deloitte & Touche questi investimenti
hanno generato un valore di oltre 43 milioni di euro (ogni euro
investito genera un valore di 1,21).
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