(ANSA) - TORINO, 29 APR - "Il Misantropo sente la minaccia
dell'altro: una minaccia per il suo amore, per la sua integrità,
per il suo pensiero. Durante il lockdown abbiamo vissuto l'altro
con distanza, non potendolo invitare a casa, non potendolo
abbracciare, non potendo condividere lo spazio e il tempo. Ho
pensato che questo lascerà in noi qualcosa di profondo, non so
bene cosa, ma il teatro ha la funzione di porsi le domande del
dopo". Così il giovane regista Leonardo Lidi spiega la scelta di
mettere in scena il capolavoro di Moliere, a 400 anni dalla
nascita del grande drammaturgo francese. La produzione del
Teatro Stabile di Torino debutta il 3 maggio in prima nazionale
al teatro Carignano.
"Il Misantropo è sicuramente un classico che può aiutarci a
trovare le risposte a queste domande", spiega Lidi che individua
nel tema dell'amore la specificità della sua lettura del
Misantropo. "Tutti i personaggi cercano l'amore, è un tema
delicato. La grandezza è affrontare massimi sistemi e concetti
filosofici, ma farlo attraverso l'amore. E' stato molto bello
cimentarsi con questo testa di Moliere".
Il regista sottolinea anche la scelta di puntare su due
protagonisti 'under 35', "un'eccezione rispetto alla scena
italiana". "Una scelta politica molto forte - osserva - da parte
del Teatro Stabile di Torino che con coraggio mette in una prima
nazionale al Carignano un regista e degli attori giovani. Troppo
spesso ci dimentichiamo la la possibilità di dare possibilità a
giovani donne giovani uomini italiani". (ANSA).
Lidi, con il lockdown siamo diventati tutti misantropi
Il capolavoro di Moliere il 3 maggio a Torino in prima nazionale
