Il settore degli spettacoli, dopo
avere subito perdite per 25 milioni, in Piemonte, dal marzo
2020, rischia di vedere scomparire entro fine 2021 il 30%
dell'intero comparto". Lo dice in occasione del Primo maggio,
sulla base di uno studio condotto nel settore, il critico
musicale Maurizio Scandurra. "Le riaperture così come sono -
spiega - il perdurare del coprifuoco alle 22 vanifica ogni
ipotesi di pianificazione spettacoli, dal piccolo pianobar
all'interno di locali e ristoranti sino al concerto o evento di
piazza. Stanti le 18 quale orario medio giornaliero di termine
lavoro, il traffico viario dovuto all'aumento di mobilità nelle
ore di punta per il rientro a casa e i tempi della cena, la
partecipazione a show serali è scoraggiata in principio". In
Piemonte, quindi, sarebbe a rischio chiusura il 30% del comparto
"entro fine 2021. Ditte individuali e PMI dai tre ai dieci
addetti impossibilitate a onorare leasing, mutui liquidità e
prestiti mensili relativi ai noleggi a lungo termine di impianti
di fornitura palcoscenici, tensostrutture, audio-video. Si
tratta - conclude Scandurra - di imprese che faticano a
riconvertirsi, data la loro propria specificità. Aziende che
basano la propria competitività sulla costante innovazione delle
attrezzature, che le briciole provenienti dai vari decreti
nazionali e regionali non sono in grado di sostenere e
garantire".
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