Il Piemonte non ha approfittato
della tregua estiva concessa dal Covid "per recuperare terreno
sulle criticità che la fase uno ci aveva mostrato". Lo sostiene
Mauro Salizzoni, uno dei piu' importanti e noti trapiantologi
italiani, ora in pensione, e vicepresidente Pd del Consiglio
regionale del Piemonte, tra le regioni col maggior numero di
contagi in questa nuova fase della pandemia. "Escludendo le Rsa,
dove la situazione pare sotto controllo, e gli ospedali che per
ora reggono - aggiunge interpellato dall'ANSA - su tutto il
resto siamo in una situazione a dir poco preoccupante, che
rivela criticità organizzative e programmatorie che, se non
riusciamo a correggere a breve, ci condurranno allo sbando".
"Il problema non è la luna di miele di Icardi", dice
Salizzoni in merito alla polemica per l'assenza dell'assessore
alla Sanità nei giorni scorsi, ma "nel vertice della catena di
comando, ovvero un assessore e un direttore generale non
all'altezza. Nella fase uno - prosegue il chirurgo -
l'inadeguatezza è emersa in modo palese, tanto da dover correre
ai ripari affiancando la task force guidata da Ferruccio Fazio e
composta da persone esperte e capaci. Ora non so cosa il
presidente Cirio dovrà inventarsi per tappare le falle". Per
Salizzoni, manca infatti "una chiara regia complessiva da parte
dell'assessore". "La giunta non può più pensare di 'tamponare'
le sue falle e non credo proprio che nell'area di centrodestra
non si riesca a trovare una soluzione adeguata: conosco persone
capaci che saprebbero cosa e come fare, credo le conosca anche
Cirio".
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