La legge dell'Ue
sull'intelligenza artificiale (IA) danneggerebbe le piccole
imprese europee a vantaggio dei grandi operatori, i soli in
grado di coprire gli elevati costi per adempiere alle nuove
regole. È la valutazione che emerge da un'analisi del
Dipartimento di Stato americano sull'impatto economico e tecnico
della normativa europea in corso di approvazione. A darne
notizia è Bloomberg, secondo cui Washington avrebbe già
condiviso le sue preoccupazioni con i vertici dell'Ue.
In particolare, gli Stati Uniti ritengono "vaghe o non definite"
le norme sui modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM),
alla base di strumenti di IA come ChatGPT. L'IA Act, secondo
Washington, si concentra sui rischi di sviluppo dei modelli di
IA, piuttosto che sui rischi legati al loro uso. L'analisi,
infine, mette in guardia dai rischi legati a una eventuale
riduzione della produttività. Secondo Washington, le nuove
regole potrebbero tradursi in una migrazione di posti di lavoro
e uno scoraggiamento degli investimenti in R&S e
commercializzazione all'interno dell'Ue, impattando sulla
competitività delle aziende europee.
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