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Viva Servizi, nelle Marche 93% coste è balneabile

Viva Servizi, nelle Marche 93% coste è balneabile

Ecomondo: Clementi: "Investimenti raddoppiati, così mare pulito"

ANCONA, 11 novembre 2024, 11:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un imponente progetto per contenere gli sversamenti a mare correlati ad abbondanti piogge, abbattendo drasticamente i conseguenti divieti di balneazione che durante la bella stagione possono limitare la fruibilità del mare è quanto sta realizzando Viva Servizi per contribuire a mantenere eccellente il livello qualitativo del mare gestendo 42 impianti di depurazione collegati a circa 2.600 Km di condotte fognarie nelle Marche.
    Un progetto illustrato dal direttore generale, Moreno Clementi alla Fiera Ecomondo di Rimini partecipando a un panel dedicato al tema al qualeha partecipato il prof. Regoli dell'Università Politecnica delle Marche di Ancona (Univpm) e l'assessore alla cultura del comune di Ancona, Anna Maria Bertini.
    "I risultati che emergono dalle rilevazioni sulla qualità del nostro mare - ha spiegato Clementi - sono figli di un cronico ritardo sugli investimenti infrastrutturale in Italia. Su oltre 8.000 Km di costa italiana, circa 2.880 non sono serviti da impianti di depurazione adeguati a dispetto della cura e salvaguardia dell'ambiente, degli sforzi per promuovere turisticamente il nostro territorio e delle sanzioni alle quali l'Italia va incontro per le procedure di infrazioni comunitarie avviate dall'Unione europea".
    Nelle Marche e nella parte di territorio di pertinenza Viva Servizi quello della provincia di Ancona, il quadro è più confortante. "Il 25% della costa è classificato come oltre i limiti di legge ma le non conformità si rilevano principalmente alle foci dei fiumi, mentre il 93% delle acque della costa balneabili è classificato di qualità "eccellente" - ha ricordato il direttore generale di Viva Servizi.
    "Negli ultimi anni - ha ricordato Clementi - a Viva Servizi abbiamo fatto scelte e stiamo realizzando azioni che hanno raddoppiato la nostra capacità di intervento nel territorio passando da circa 20 milioni di euro di investimenti medi/anno a circa 40 milioni di euro, su un fatturato complessivo che non supera gli 80 milioni avviando dal 2019 un progetto infrastrutturale complesso.
    Il completamento - ha spiegato - contribuirà positivamente anche sulla Blue Economy nelle Marche". Eppure, vi sono fattori impattanti che non inducono all'ottimismo. "Penso agli inquinanti emergenti, in modo particolare medicinali e prodotti per personal care che, per essere trattati, richiedono importanti interventi di adeguamento dei grandi depuratori di una quarta linea di trattamento che per essere realizzata si stima richieda oltre 10 milioni di euro ad impianto". Vanno inoltre rispettate le nuove direttive comunitarie che impongono di allacciare alle reti fognarie, agglomerati tra 1.000 e 2.000 abitanti equivalenti che preuppone altri investimenti.
    "Il metodo tariffario - ha spiegato Clementi - stabilisce che le risorse per la gestione del servizio provengano dalla tariffa, ma in Italia è ancora radicata la cultura che l'acqua, risorsa primaria, debba costare poco e le autorità d'ambito per cercare di contenere incrementi, scelgono spesso una programmazione più a lungo termine degli investimenti". L'effeto però è che le bollette sono meno care ma aumentano le tasse per pagare le sanzioni comminate in seguito alle infrazioni comunitarie.
    "La linea che abbiamo deciso in Viva Servizi - ha infine sottolineato - è una sostanziale operazione di trasparenza migliorando la comunicazione nei confronti degli utenti sia per accrescerne la cultura e la consapevolezza su queste tematiche, sia per spiegare come un'azienda pubblica spende i soldi dei contribuenti cercando nuove fonti di finanziamento a partire dai fondi Pnrr e sensibilizzando le giovani generazioni ad una migliore coscienza critica".
   

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