Un imponente progetto per contenere
gli sversamenti a mare correlati ad abbondanti piogge,
abbattendo drasticamente i conseguenti divieti di balneazione
che durante la bella stagione possono limitare la fruibilità del
mare è quanto sta realizzando Viva Servizi per contribuire a
mantenere eccellente il livello qualitativo del mare gestendo 42
impianti di depurazione collegati a circa 2.600 Km di condotte
fognarie nelle Marche.
Un progetto illustrato dal direttore generale, Moreno
Clementi alla Fiera Ecomondo di Rimini partecipando a un panel
dedicato al tema al qualeha partecipato il prof. Regoli
dell'Università Politecnica delle Marche di Ancona (Univpm) e
l'assessore alla cultura del comune di Ancona, Anna Maria
Bertini.
"I risultati che emergono dalle rilevazioni sulla qualità del
nostro mare - ha spiegato Clementi - sono figli di un cronico
ritardo sugli investimenti infrastrutturale in Italia. Su oltre
8.000 Km di costa italiana, circa 2.880 non sono serviti da
impianti di depurazione adeguati a dispetto della cura e
salvaguardia dell'ambiente, degli sforzi per promuovere
turisticamente il nostro territorio e delle sanzioni alle quali
l'Italia va incontro per le procedure di infrazioni comunitarie
avviate dall'Unione europea".
Nelle Marche e nella parte di territorio di pertinenza Viva
Servizi quello della provincia di Ancona, il quadro è più
confortante. "Il 25% della costa è classificato come oltre i
limiti di legge ma le non conformità si rilevano principalmente
alle foci dei fiumi, mentre il 93% delle acque della costa
balneabili è classificato di qualità "eccellente" - ha ricordato
il direttore generale di Viva Servizi.
"Negli ultimi anni - ha ricordato Clementi - a Viva Servizi
abbiamo fatto scelte e stiamo realizzando azioni che hanno
raddoppiato la nostra capacità di intervento nel territorio
passando da circa 20 milioni di euro di investimenti medi/anno a
circa 40 milioni di euro, su un fatturato complessivo che non
supera gli 80 milioni avviando dal 2019 un progetto
infrastrutturale complesso.
Il completamento - ha spiegato - contribuirà positivamente
anche sulla Blue Economy nelle Marche". Eppure, vi sono fattori
impattanti che non inducono all'ottimismo. "Penso agli
inquinanti emergenti, in modo particolare medicinali e prodotti
per personal care che, per essere trattati, richiedono
importanti interventi di adeguamento dei grandi depuratori di
una quarta linea di trattamento che per essere realizzata si
stima richieda oltre 10 milioni di euro ad impianto". Vanno
inoltre rispettate le nuove direttive comunitarie che impongono
di allacciare alle reti fognarie, agglomerati tra 1.000 e 2.000
abitanti equivalenti che preuppone altri investimenti.
"Il metodo tariffario - ha spiegato Clementi - stabilisce che le
risorse per la gestione del servizio provengano dalla tariffa,
ma in Italia è ancora radicata la cultura che l'acqua, risorsa
primaria, debba costare poco e le autorità d'ambito per cercare
di contenere incrementi, scelgono spesso una programmazione più
a lungo termine degli investimenti". L'effeto però è che le
bollette sono meno care ma aumentano le tasse per pagare le
sanzioni comminate in seguito alle infrazioni comunitarie.
"La linea che abbiamo deciso in Viva Servizi - ha infine
sottolineato - è una sostanziale operazione di trasparenza
migliorando la comunicazione nei confronti degli utenti sia per
accrescerne la cultura e la consapevolezza su queste tematiche,
sia per spiegare come un'azienda pubblica spende i soldi dei
contribuenti cercando nuove fonti di finanziamento a partire dai
fondi Pnrr e sensibilizzando le giovani generazioni ad una
migliore coscienza critica".
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