L'esatta fotografia dei danni
provocati dai tre giorni di pioggia incessante si avrà solo
venerdì prossimo. Ma le Marche, nonostante alcuni allagamenti
importanti per la rottura degli argini di piccoli fossi "hanno
retto l'impatto. Danni a infrastrutture non ce ne sono stati".
Lunedì i comuni, che in questi giorni hanno aperto i Coc per
gestire le emergenze, circa 85 ma potrebbero aumentare, sono
stati convocati in Regione per fare il punto. Ai sindaci è stato
chiesto che entro venerdì 27 consegnino un quadro preciso dei
danni a privati cittadini, imprese o infrastrutture. La riunione
di lunedì è un primo momento per fare il punto e sarà presieduta
dal presidente Francesco Acquaroli con l'assessore alla
Protezione Civile, Stefano Aguzzi.
"Stiamo quantificando, questi primi 4 milioni decisi dal
Consiglio dei ministri, ci daranno una mano per andare incontro
ai comuni con le urgenze, le spese che hanno avuto
nell'immediatezza, però - ammette il responsabile della
Protezione civile - la rendicontazione vera e propria verrà dopo
le verifiche".
Aguzzi, che ieri ha visitato le zone più colpite oggi spiega
all'ANSA che salvo gli allagamenti di alcune zone, in
particolare Castelferretti, Falconara, ma anche Osimo, Numana,
Marcelli di Numanae, Marotta di Mondolfo con evidenti danni a
privati ed esercizi commerciali ma "le infrastrutture non hanno
registrato danni". Gli allagamenti a Castelferretti "sono stati
provocati dalla rottura degli argini di un fosso per la massa
d'acqua che si è riversata in poco tempo". Lunedì "faremo un
primo punto della situazione, ma tranne alcuni smottamenti di
alcune strade, la situazione più critica è per una strada
regionale di collegamento,tra Ancona verso Osimo, dove ora si
procede a senso unico alternato. Vista la dimensione dello
smottamento "serviranno parecchie risorse per ripristinare". I
danni gravi "sono ad abitazioni, negozi e piccole imprese
allagate". La rete fluviale "ha tenuto perfettamente perché è
piovuto per lo più sulla costa e i fiumi non si sono ingrossati
molto, e perché in questi anni abbiamo fatto diversi lavori che
hanno aiutato".
"Fondamentale è stato il bypass realizzato sopra la zona
industriale di Osimo, per deviare il corso del fosso Rigo che lo
attraversa. Storicamente si allagava la zona industriale". E ha
funzionato, non è uscita una gocciata d'acqua da quel fosso".
"A Casteleferretti un fosso minore ha rotto un'argine,
proprio di fianco alla zona abitata, e per diverse ore l'acqua è
uscita e ha allagato pesantemente l'abitato. E lì i danni sono
notevoli per i cittadini. E come a Marotta l'allagamento ha
riguardato garage, seminterrato e piani terra. Allagamenti hanno
riguardato in particolare zone a sud del Conero, a sud di
Ancona, tra le frazioni appunto di Numana, Marcelli, Porto
Recarati, Potenza Picena, il comune di Loreto, più
nell'entroterra, e il comune di Osimo.
I danni e i disagi ci sono - ammette Aguzzi - ma noi, dopo
l'alluvione di Senigaglia del 2022 abbiamo messo in campo tanti
lavori, abbiamo messo in sicurezza intere porzioni del nostro
territorio. Tutta la valle del Misa, che aveva sofferto
pesantemente nel 2022, non ha subito nessun danno. In questi due
anni abbiamo ripulito il fiume per 40 chilometri fino
all'entroterra, create le vasche di colmati e il risultato si è
visto".
"Il nostro territorio rispetto a tante situazioni
storicizzate del passato, ora è molto più in sicurezza. Grazie
ai lavori fatti anche gli ultimi anni. La stessa esondazione
dell'Aspio, che ha allagato in parte la zona industriale di
Ancona (Baraccola) ha provocato danni alle attività, ma l'Aspio
è 50 anni che esonda, ogni volta che piove. Qui noi abbiamo
pronti, solo da appaltare, interventi per 12 milioni di euro,
con baschi di colmata a monte. Il progetto è pronto. Altrove
siamo già intervenuti come a Osimo e a Falconara. L'aeroporto
che si allagava regolarmente tutti gli anni quest'anno è
asciutto. Perché anche lì abbiamo fatto due vasche di colmato
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