Contro la crisi idrica "è
necessario concentrare le poche risorse disponibili su una serie
di interventi che, nel breve e medio periodo, possano mettere in
sicurezza l'approvvigionamento di acqua a scopo idropotabile e
irriguo su tutto il territorio regionale, scartando a priori
progetti ambientalmente impattanti, che richiedono tempi troppo
lunghi ed enormi investimenti, come la realizzazione di una
nuova diga". E' quanto afferma la Capogruppo M5s in Consiglio
regionale Marta Ruggeri con un comunicato che ripercorre le
criticità sottolineando che la regione "sta attraversando una
situazione molto difficile riguardo la disponibilità di acqua
potabile".
Ruggeri ricorda che "nella seduta del 5 luglio 2022 furono
discusse e approvate all'unanimità dall'Assemblea Legislativa
Regionale ben 5 mozioni che avevano come comune denominatore la
necessità della pulizia degli invasi, della riduzione delle
dispersioni della rete idrica, di un uso parsimonioso e corretto
dell'acqua da parte dei cittadini e nelle attività
imprenditoriali, in particolar modo nel settore agricolo, e di
favorire la raccolta dell'acqua piovana". E segnala "due nuove
proposte: la Rete dei Laghi e un depuratore per sfruttare
l'acqua dell'invaso della diga di Mercatale di Sassocorvaro, che
andrebbe a servire i cittadini di Pesaro e comuni limitrofi".
Ma, nota Ruggeri "serve invece occuparsi della pulizia degli
invasi esistenti, e semmai valutare seriamente il progetto
denominato Rete dei Laghi, progetto rilanciato anche dal
Presidente del Consiglio regionale Latini con la mozione n. 443
che propone un "coordinamento di tutti i soggetti pubblici
interessati per realizzare una serie di laghi in rete".
Ruggeri segnala "l'insufficiente ricarica delle falde e degli
invasi a causa dei sedimenti accumulati in mancanza di una
periodica pulizia". E richiama l'allarme "già nell'ottobre 2023"
quando la Ciip spa, l'azienda che fornisce l'acqua nel Piceno e
nel Fermano a oltre 180 mila utenze, segnalava "un alto rischio
di crisi idrica". Inoltre, ricorda Ruggeri "a febbraio 2024 i
due gestori del servizio idrico integrato della Provincia di
Pesaro e Urbino hanno denunciato lo stato di crisi idrica".
Una situazione "andata sempre più peggiorando" quando "il 29
giugno 2024 la Ciip spa ha annunciato la sospensione
dell'erogazione idrica nelle ore notturne in molte zone delle
province di Ascoli Piceno e Fermo. E nell'entroterra pesarese è
iniziato l'utilizzo di autocisterne per alimemtare i serbatoi di
alcuni Comuni".
L'esponente M5s ricorda inoltre che "Il 12 luglio la Regione
Marche, per voce dell'Assessore Aguzzi, e l'Assemblea
dell'Ambito Territoriale Ottimale hanno chiesto ai Comuni della
provincia di Pesaro Urbino di emanare una apposita ordinanza
rivolta alla limitazione dei prelievi di acqua dal pubblico
acquedotto e per un suo uso razionale, al fine di evitare
inutili sprechi".
"Una settimana dopo - sottolinea ancora Ruggeri - è stato il
Genio Civile Marche Nord ad emanare un Decreto che dispone la
riduzione del 50% dei prelievi da tutti i corsi d'acqua
superficiali del territorio pesarese, contestualmente all'invito
da parte del Prefetto di Pesaro e Urbino alla riduzione del
consumo per finalità non essenziali". Infine "il 2 agosto
l'annuncio, da parte dell'Assessore Aguzzi, dell'apertura prima
del Pozzo di Sant'Anna, nel Comune di Fossombrone, e poi del
pozzo del Burano, che tanto fa discutere da anni".
La capogruppo sottolinea poi come "l'eccessivo ricorso alle
acque strategiche di origine minerale del Pozzo del Burano" è
stato "uno fra i temi più rilevanti utilizzati dai candidati
dello schieramento di centrodestra della Provincia di Pesaro e
Urbino, nella campagna elettorale che portò l'attuale
maggioranza al Governo della Regione". Inoltre, denuncia
"quest'anno, per la prima volta nella sua storia, lo si apre
con i rubinetti al massimo, per un consumo di 300 litri al
secondo. Peggio della gestione dell'amministrazione regionale
precedente".
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