Nelle Marche la crisi idrica
colpisce in particolare le province di Pesaro Urbino, Ascoli
Piceno, Fermo e parte nel Maceratese. Nell'Ascolano e Fermano la
siccità idrologica è "severa estrema" e lo stato di severità
locale è "alto": nei giorni scorsi il gestore delle acque Ciip
(Cicli integrati impianti primari) aveva attivato in molte zone
la chiusura dei serbatoi nelle ore notturne, dalle 22 alle 6 di
mattina. Alcune sorgenti minori della provincia di Pesaro
registrano portate basse rispetto al periodo e si è ricorsi alle
autobotti per rifornire i serbatorio in alcuni comuni.
Nel Pesarese, in deficit gli invasi del Fiume Metauro e
Candigliano. In alcune zone in quota, criticità vengono
segnalate per l'abbeveraggio del bestiame. Tanto che la Regione
ha chiesto a tutti i comuni dell'Ambito di emanare ordinanze per
limitare i prelievi dall'acquedotto pubblico. La situazione è
illustrata dal Bollettino sullo stato delle risorse idriche
della Regione Marche aggiornato a ieri.
Per la provincia di Macerata, nonostante la situazione non
registri livelli alti di criticità, è iniziato l'utilizzo delle
autobotti per alimentare i serbatoi nel Comune di Camporotondo
di Fiastrone e si registra un trend in calo delle portate
disponibili da varie sorgenti, soprattutto nei comuni della
fascia montana-pedemontana.
Per quanto riguarda Ancona, la severità idrica è bassa ma in
peggioramento. I deficit hanno colpito aree della dorsale
marchigiana del Monte San Vicino; risultano meno accentuate
sulle stazioni di Scheggia, Esanatoglia, Arcevia e Fabriano
centro. Il direttore di Viva Servizi, Moreno Clementi che
gestisce l'Ato 2, ha invitato i Comuni dell'area montana -
Cerreto d'Esi, Matelica, Esanatoglia, Sassoferrato, Genga,
Arcevia, Serra San Quirico, Cupramontana, Staffolo - a un
utilizzo virtuoso della risorsa idrica per limitare al massimo i
consumi non indispensabili contenendo i prelievi destinati alle
strutture comunali sollecitando nei cittadini atteggiamenti
responsabili e un uso consapevole della risorsa idrica.
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