"Oggi sono qui non solo come
manifestante, ma come diretta interessata in quanto presente
quell'8 dicembre 2018 e, soprattutto, come amica di due delle
vittime che abbiamo perso. Una notte che avrebbe dovuto essere
piena di gioia, musica e divertimento, si è trasformata in una
tragedia che ha cambiato la vita di intere famiglie per sempre".
Così una ragazza che era nella discoteca Lanterna Azzurra di
Corinaldo (Ancona) il giorno della tragedia, ha espresso un suo
pensiero a nome di tutti gli amici di Daniele Pongetti e Asia
Nasoni, due delle vittime. La giovane ha preparato uno scritto
che è stato letto da un suo amico durante il corteo organizzato
ad Ancona per chiedere giustizia.
"Ricordo ancora ogni dettaglio: - ha aggiunto - l'eccitazione
per il concerto, l'attesa insieme ai miei amici, e poi,
all'improvviso, il caos iniziato da spruzzi di spray al
peperoncino, la folla che si muoveva come un'onda, il panico che
si diffondeva e, in pochi istanti, tutto è andato in frantumi.
Abbiamo cercato di uscire dal locale, dopo aver sentito le urla.
Abbiamo visto la disperazione negli occhi delle persone intorno
a noi, le balaustre crollare, persone travolte e schiacciate.
Tra loro c'erano due dei nostri amici più cari. Due anime belle,
piene di vita e sogni, che non ci sono più. La loro assenza è un
vuoto che non potrà mai essere colmato, tantomeno sarà questa la
giustizia che lo colmerà, ma il minimo che possiamo fare è
combattere per essa".
"Quando sono iniziati i processi avevamo speranza che
giustizia sarebbe stata fatta - ha detto ancora la giovane - per
chi non c'è più, per chi è rimasto ferito, per chi, come noi,
porta ancora dentro di sé il trauma di quella notte. Le sentenze
sono state una pugnalata al cuore, in quanto gli imputati sono
stati assolti dalle accuse più gravi, come se quelle vite perse
non avessero peso, come se la nostra sofferenza fosse
invisibile".
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