Anche le Marche attirano i turisti
con l'enogastronomia. Olive all'Ascolana, i passatelli, i
vincisgrassi, i maccheroncini di Campofilone o il Verdicchio,
sono tra le specialità che Taste Atlas, l'atlante on line del
cibo di tutto il mondo, ha preso in considerazione per stilare
la classifica delle migliori cucine al mondo. A guidare è
l'Italia, davanti a Giappone e Grecia.
Questo primo posto, evidenzia Coldiretti Marche, si deve
anche alle eccellenze marchigiane. Cibi che nascono dalla
tradizione contadina e che vengono sostenuti da 7.869 tra bar,
ristoranti e pizzerie (dati Fipe) e da 540 agriturismi che
servono su circa 18mila posti tavola il cibo del territorio.
"Oggi in Italia quasi un euro su tre è speso per mangiare
fuori e diventa quindi rilevante l'indicazione dell'origine dei
cibi serviti consumati nei menu", spiegano da Coldiretti Marche.
Quindi, il turismo è un settore trainato anche da agricoltura,
tradizione e cibo.
Lo scorso anno, ad esempio, si sono registrati 2,5 milioni di
arrivi in tutte le strutture ricettive marchigiane. Il 4,7% ha
riguardato gli agriturismi che registrano una crescita sia per
quanto riguarda gli italiani (+6% arrivi, +4% presenze), sia per
gli stranieri (+10% arrivi, +14% presenze). E sono proprio gli
stranieri a far registrare permanenze medie più lunghe: quasi 6
giorni di media contro i 3 degli italiani. "Tutto questo mentre
è in forte crescita anche la domanda di esperienze
enogastronomiche vacanziere con le Marche pronte ad accogliere
questo segmento Strade del Vino, Città dell'Olio e 35 prodotti
certificati dop, docg, igp, eccetera e mercati di Campagna
Amica", concludono da Coldiretti Marche.
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