Nelle Marche primo semestre del
2024 con molte giornate di superamento del limite di PM10
rilevati dalle 17 centraline dell'Arpam posizionate in Regione.
In molti casi, si è già oltre il numero complessivo di
sforamenti registrato nell'interno 2023.
"Non è un peggioramento della qualità dell'aria in generale
per le Marche, ma abbiamo certamente un trend in ascesa, fermo
restando che i mesi difficile sono alle spalle", commentano
dall'Arpam.
Per quel che riguarda i dati delle centraline, al 30 giugno
scorso, a Fano si sono avute 19 giornate oltre il limite (nel
2023 ci si era fermati a 12); a 18 seguono Pesaro (11 nel 2023)
e Ancona stazione (6 in tutto il 2023); 16 sforamenti a
Chiaravalle (25 nel 2023); 11 a San Benedetto (6 l'anno scorso);
a 10 Urbino (2 nel 2023) e Ancona cittadella (3 nel 2023); a
Fabriano 8 sforamenti (10 nel 2023); 7 a Jesi (2 lo scorso
anno), Genga (4 nel 2023) e Montemonaco (5 nel 2023); a quota 5
Falconara scuola (2 nel 2023), Civitanova Marche (1 nel 2023),
Ascoli Piceno (1 nel 2023) e Ripatransone (1 nel 2023); infine 4
sforamenti a Falconara alta (1 nel 2023) e 3 superamenti a
Macerata (5 complessivi lo scorso anno).
"Non è facile fare un confronto semestrale con un report
annuale. Ma certamente, si sta assistendo a un numero maggiore
di giornate oltre il limite consentito per legge di presenza di
PM10 fissato a 50 ug/mc", proseguono da Arpam. Siamo ancora
distanti dalle 35 giornate annue di sforamenti, oltre le quali
occorrerebbe prendere delle contromisure. "Si sono registrate
situazioni particolari a livello nazionale come tra fine marzo e
inizio aprile, quando si è registrato il fenomeno del trasporto
sahariano che hanno fatto innalzare la concentrazione, toccando
livelli di 140/150 ug/mc. Un fenomeno naturale che ha questa
conseguenza". Nessun allarmismo, "visto che il periodo difficile
è alle spalle e ci sarà una pausa nei mesi estivi. Ma certo -
concludono da Arpam - occorre verificare quali saranno i fattori
meteoclimatici il prossimo autunno".
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