Ridurre di almeno un terzo
l'incidenza di emissioni inquinanti ma anche rumori e vibrazioni
in porto e l'impatto anche in città, alimentando da terra con
l'elettricità i servizi sulle navi ancorate e consentendo di
spegnere i motori ausiliari durante la sosta. E' l'obiettivo,
nell'ambito di un'azione per porti sempre più competitivi e
sostenibili, per cui verrà realizzato entro giugno 2026 un
impianto di elettrificazione delle banchine traghetti (rete di
"cold ironing") che interesserà vari porti tra cui Ancona (i
moli 8, 9, 11 utilizzati per i traffici verso l'Albania; 13, 15,
16 verso Grecia e Croazia): permetterà, nel momento di massima
presenza di navi (tre traghetti di grandi e due medi), di
alimentarle con una fornitura di elettricità complessiva di 9
megawatt.
L'investimento, considerando che il progetto riguarda nelle
Marche anche gli scali Pesaro e San Benedetto del Tronto e in
Abruzzo Ortona e Pescara, è di 11 milioni di euro (7 milioni per
Ancona) con fondi del Piano nazionale complementare al Pnrr del
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui
l'Autorità di sistema portuale ha siglato una convenzione. Per
Pesaro e San Benedetto (lavori per 500mila euro ciascuno)
prevista una procedura negoziata.
Ad Ancona il progetto è stato presentato oggi nella sede
dell'Adsp del Mare Adriatico Centrale, che ha competenza sui
porti di Marche e Abruzzo, dal presidente Vincenzo Garofalo e
dagli ingegneri Gianluca Pellegrini e Maria Letizia Vecchiotti;
presenti il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il
sindaco di Ancona Daniele Silvetti e il direttore marittimo
delle Marche e comandante della Capitaneria di porto di Ancona
Donato De Carolis. Ecco il cronoprogramma per Ancona: aperto il
bando integrato per affidare la progettazione esecutiva (il
progetto definitivo è curato da Sogesid) e i lavori per cui le
domande dovranno giungere entro il 6 novembre; entro il 31 marzo
dovrà essere firmato il contratto per poi completare i lavori
entro il 30 giugno 2026. Previsto un "punto di consegna" della
fornitura elettrica da E-distribuzione sul molo Wojtyla, una
rete di cavidotti interrati per portarla sulle banchine e una
cabina di distribuzione nei pressi dell'ex Tubimar.
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