Si è conclusa all'ospedale Murri di
Fermo nel pomeriggio di ieri una complessa procedura di prelievo
multiorgano, avviata nella notte e resa più difficile dalle
avverse condizioni meteorologiche che hanno reso proibitivi gli
spostamenti. Le procedure sono iniziate il giorno precedente in
Rianimazione dove è deceduto, per una gravissima emorragia
cerebrale, un paziente di 56 anni. La famiglia ha chiesto
espressamente di "ricordare Priamo Palmieri, gioielliere in
Pieve Torina e attivista del territorio". Dopo il sisma del
2016, Palmieri si era trasferito a Porto Sant'Elpidio (Fermo).
Era un convinto sostenitore della donazione, specie dopo
l'intervento al cuore a cui si era sottoposto ad Ancona e che
gli aveva restituito la vita, ricorda una nota dell'Ast di
Fermo. La complessa macchina della donazione ha impegnato un
team multidisciplinare: laboratorio analisi, neurologia e
neurofisiopatologia, direzione medica ospedaliera di Fermo, il
personale delle unità di chirurgia, urologia, nefrologia e
dermatologia, l'anatomia patologica di Torrette di Ancona, il
Centro tipizzazione tissutale di Milano. La rete trapiantologica
nazionale, coordinata a livello regionale dalla dott. Francesca
De Pace e locale dalla dott. Daniela Fiore, allocava gli organi
trapiantabili secondo una rigorosa e complessa lista di attesa
nazionale. Alle 16:30 è terminato l'accertamento di morte. Da lì
è scattata una corsa contro il tempo: il prelievo era previsto
per le 6 di mattina, ma alle 3 ha cominciato a nevicare
pesantemente. Il personale di sala non ha esitato a partire alle
3:30 del mattino, nel timore di non arrivare in tempo. Tre
equipe chirurgiche si sono avvicendate nel prelievo di polmoni,
fegato, reni e cornee. "Il dono è un gesto di solidarietà
sociale, è uno di quei doveri che ci ricorda l'articolo 2 della
Costituzione Italiana - osserva l'Ast -. La sanità diventa buona
sanità quando incontra una eccellente società. Ed un'eccellente
società è fatta dallo spirito di abnegazione di un team di
giovani medici e infermieri che compiono il miracolo, durante
una notte di neve, di moltiplicare la vita e da un uomo, un
padre, uno sposo che decide, in vita, di diventare un donatore".
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