Le imprese artigiane chiudono, ma quelle che resistono sono ripartite, hanno ricominciato a vendere, a fare utili e ad investire, mentre per favorire lo sviluppo bisogna puntare sull'export e, sempre di più, sul turismo. E' il quadro che emerge dall'indagine congiunturale "Trend Marche", realizzata da Cna e Confartigianato, in collaborazione con UBI Banca Popolare di Ancona, Università di Urbino, Università Politecnica delle Marche e Istat. La rilevazione, effettuata sui bilanci 2015 di 3 mila imprese artigiane delle Marche, è stata presentata a Jesi, insieme al XX Rapporto Einaudi sull'economia globale e l'Italia, che per la prima volta negli ultimi anni indica un segnale di crescita globale e nazionale. Nel primo trimestre 2016 le imprese artigiane hanno perso 577 unità, ma quelle rimaste hanno visto un aumento rilevante del fatturato (+27,8%). Per il turismo, invece le Marche devono puntare ad attrarre più stranieri, che lo scorso anno sono stati il 18,2% a fronte di una media nazionale del 49,4%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA