"Gli psichiatri sentiti in questo
processo hanno bene spiegato il rischio di serialità. Il primo
omicidio è disordinato, gli altri sono più razionali e
organizzati". Così la pm Alessia Menegazzo in uno dei passaggi
della requisitoria nel processo a carico di Alessandro
Impagnatiello per aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano,
spiegando che avrebbe rischiato di essere aggredita anche la
donna con cui l'ex barman aveva una relazione parallela e dalla
quale era andato poco dopo l'omicidio. "Quella sera - ha detto
-, in modo ostinato, l'imputato insiste, dicendole che il figlio
di Giulia non era suo. Insiste anche dopo averla ammazzata.
Ostinato, ribadisce che la compagna ha seri problemi psichici.
Tutto ciò dopo che l'aveva barbaramente uccisa".
La pm ha poi spiegato che "Impagnatiello disse a un collega
che non ci sarebbero più stati ostacoli alla sua relazione con
l'altra donna, questo è il movente dell'omicidio, Giulia e Tiago
erano diventati per lui degli ostacoli". Lo ha spiegato la pm
Alessia Menegazzo nella requisitoria nel processo sull'omicidio
di Giulia Tramontano. L'ex barman, ha aggiunto, "tentò anche di
ridurla in cenere", cercando di bruciare il corpo nella vasca da
bagno.
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