Luce e dinamismo, sculture che
rimodulano l'ambiente, rapporto tra la bidimensionalità della
parete e lo sguardo espanso dell'architettura sono concetti alla
base del progetto espositivo della galleria A arte Invernizzi di
Milano, che apre al pubblico dal 18 settembre al 21 novembre con
la mostra 'Dimensionare lo spazio'. Gianni Asdrubali, Nicola
Carrino, Gianni Colombo, Lesley Foxcroft, Igino Legnaghi,
François Morellet, Arcangelo Sassolino, Mauro Staccioli, David
Tremlett, Antonio Trotta, Grazia Varisco e Michel Verjux sono
gli artisti che con le loro opere tridimensionali invitano a
riflettere su una idea di scultura intesa come rimodulazione
dello spazio fisico.
La mostra, a cura di Lorenzo Madaro, si concentra sulla scultura
in grado di generare riflessioni sul rapporto tra forma e spazio
e che serve a riconoscere i luoghi, a viverli e a osservarli.
All'interno di questa connessione tra struttura e ambiente, si
estende un dibattito straordinario, anche sul piano teorico.
L'artista che in Italia ha avuto un ruolo prioritario in
quest'ambito è stato Nicola Carrino, da cui è preso in prestito
il titolo della mostra e secondo il quale "la scultura è
l'operazione del mutare, strumento indispensabile del continuo
occupare e dimensionare lo spazio". La scultura pertanto diventa
un linguaggio generativo di esperienze, preludio di
un'architettura ulteriore rispetto a quella con cui si
relaziona. È dunque l'opera stessa che contiene lo spazio,
creandolo. In occasione della mostra verrà pubblicato un
catalogo bilingue con un testo di Lorenzo Madaro, docente di
Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Belle Arti di
Brera di Milano, e la riproduzione delle opere esposte.
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