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In carcere a Vigevano un call center in cui lavorano i detenuti

In carcere a Vigevano un call center in cui lavorano i detenuti

Offrono servizi ai clienti di società: "è occasone di riscatto"

MILANO, 08 settembre 2024, 15:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"In carcere non si finisce… si ricomincia" è il nome del progetto promosso dalla direzione della Casa di Reclusione di Vigevano, in provincia di Pavia, in collaborazione con le imprese sociali 'bee.4 altre menti' e 'Divieto di Sosta' per avviare una nuova filiera di attività lavorative all'interno dell'istituto di pena.
    Il nuovo call center, operativo da tre mesi, è stato realizzato anche grazie alle aziende come la società di telecomunicazioni Eolo Spa, la società di produzione energetica Dolomiti Energia, la società Sielte Spa e la società TeamSystem, si colloca all'interno di un progetto più ampio che riguarda l'impatto delle attività lavorative in carcere: formare e offrire lavoro ai detenuti significa, tra l'altro, contribuire notevolmente all'abbattimento della recidiva.
    L'obiettivo del progetto, si legge in una nota, è offrire alle persone in carcere l'opportunità di qualificazione professionale, impegnando positivamente il tempo della pena in linea con la Costituzione. Le possibilità di impiego riguardano l'erogazione di servizi di assistenza clienti per le imprese partner che hanno sposato l'idea di un carcere moderno, capace di creare valore e occasioni di riscatto: si va dalla gestione reclami alla validazioni contrattuali, ai cambi del piano tariffario fino alle attività di back office. Attualmente, nove persone stanno lavorando con un regolare contratto a tempo pieno e altre nove hanno avviato un percorso formativo in vista di una possibile assunzione entro la fine settembre.
    Rosalia Marino, direttrice del carcere, soddisfatta per questa importante tappa, ha detto: "Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto sul finire dello scorso anno, perché non volevamo arrenderci all'idea che Vigevano dovesse essere un carcere privo di opportunità e di speranze" "Ci sentiamo investiti da una missione - ha aggiunto Pino Cantatore, Presidente di bee.4 altre menti -:portare oltre le mura di Bollate quanto di buono abbiamo sperimentato fin qui, offrendo a persone che vivono il carcere in contesti difficili come quello di Vigevano opportunità per ricominciare".
   

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