È iniziata oggi la vendemmia in
Oltrepò Pavese, prima zona vitata della Lombardia e terza in
Italia con oltre 12 mila ettari coltivati a vigneto. "Secondo le
prime stime ci aspettiamo un calo nella quantità delle uve di
circa il 30% rispetto alla media", sottolinea Silvia Garavaglia,
presidente di Coldiretti Pavia.
"A pesare quest'anno sulle quantità di uve previste - rileva
l'organizzazione agricola - è stato l'eccesso di precipitazioni,
con nubifragi e piogge reiterate che hanno caratterizzato in
particolare i mesi primaverili e l'avvio dell'estate e a cui si
sono sommati alcuni episodi di grandinate localizzate. Una
situazione favorevole allo sviluppo di funghi parassiti delle
viti, con gli agricoltori costretti a interventi straordinari,
con un aggravio dei costi di produzione a carico delle aziende
agricole".
I primi grappoli a essere colti questa mattina sono stati
quelli di Pinot Nero e Chardonnay nell'azienda agricola De
Filippi Cantine I Gessi, a Oliva Gessi, sulle colline
dell'Oltrepò Pavese. "Nonostante il calo delle quantità, ci
attendiamo comunque un'annata soddisfacente dal punto di vista
della qualità, in particolare per alcune varietà come i bianchi
e le basi spumante - sottolinea ancora il presidente di
Coldiretti Pavia -. In ogni caso, anche per confermare le
previsioni sul piano quantitativo, bisognerà aspettare
l'evoluzione dei mesi di agosto e settembre, quando entrerà nel
vivo la raccolta dei rossi".
"Sono oltre 20mila gli ettari vitati in Lombardia - prosegue
la nota- destinati per circa il 90% a vini di qualità grazie a 5
Docg, 21 Doc e 15 IGT. Produzioni sempre più apprezzate anche
all'estero, come testimonia l'andamento delle esportazioni
regionali che hanno raggiunto il valore di 327 milioni di euro
nel 2023. A livello nazionale la vendemmia 2024 è probabilmente
quella con le maggiori incognite degli ultimi anni, con
un'Italia divisa in due: mentre al Sud la raccolta delle uve è
iniziata in anticipo per via della siccità e del grande caldo,
al Nord le incertezze sono invece legate agli effetti del
maltempo prolungato".
"Ma a preoccupare - conclude la Coldiretti - ci sono anche
alcune politiche Ue, a partire dal via libera della Commissione
alle etichette allarmistiche in Irlanda e con il Belgio che si
sta muovendo nella stessa direzione. Si tratta infatti di una
norma distorsiva del commercio che è il risultato di un
approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino
che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta
diecimila anni di storia".
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