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Tar Lombardia, per il cantiere in via Fauchè serviva il permesso

Tar Lombardia, per il cantiere in via Fauchè serviva il permesso

I giudici: 'Doveva essere considerata una nuova costruzione'

MILANO, 09 agosto 2024, 22:04

Redazione ANSA

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Il cantiere di via Fauchè, che nei mesi scorsi è finito nel mirino della Procura di Milano per abuso edilizio, "consiste nella demolizione di un vecchio fabbricato adibito a laboratorio-deposito e nella realizzazione in suo luogo di una palazzina residenziale avente due piani fuori terra e un piano seminterrato". Per questo, sarebbe stato necessario il permesso a costruire.
    È quanto osserva il Tar della Lombardia nella sentenza sul ricorso presentato da alcuni proprietari degli appartamenti in costruzione contro il Comune di Milano, specificando che il palazzo, "sia per le sue caratteristiche strutturali che per la funzione a cui è adibito", non può che "essere considerato alla stregua di una nuova costruzione". Per procedere con i lavori, quindi, la società costruttrice "avrebbe dovuto munirsi" del permesso necessario.
    I giudici del Tar, sottolineano che in merito alle altezze, non è stato "affatto dimostrato" il rispetto della norma che stabilisce che per l'edificazione all'interno di cortili non si debba superare l'altezza preesistente.
    Nell'inchiesta penale, che vede indagati il proprietario, il progettista e il costruttore del palazzo, i pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini contestano la realizzazione dell'edificio tramite una semplice Scia, quando invece sarebbe servito un permesso edilizio, oltre al fatto che una nuova costruzione sarebbe stata presentata come una ristrutturazione.
   
   

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