I comitati contrari alla
realizzazione degli stadi di Milan e Inter a San Donato e
Rozzano-Assago sono stati ospitati oggi dalla commissione
Territorio della Regione Lombardia e hanno individuato tra le
criticità maggiori i rischi per la viabilità ma anche per
l'ambiente, visto che in entrambe le zone dove dovrebbero
sorgere gli impianti si rischierebbero "danni incalcolabili" in
aree di "grande valore naturalistico".
L'area dove dovrebbe sorgere lo stadio dell'Inter, ha
spiegato il rappresentante del Comitato No Stadio a
Rozzano-Assago Franco Davalle, è al confine con Assago ed è a
poca distanza dal Forum, dal Teatro Repower, dal Centro
Direzionale Milano Fiori e dal centro commerciale. Tutti poli
che già oggi attraggono decine di migliaia di utenti a cui si
aggiungerebbero i 70.000 dello stadio col rischio paventato di
"portare al collasso l'attuale viabilità".
L'area individuata è peraltro "di grande valore
naturalistico" per la presenza di rogge e fontanili con una
notevole bio-diversità. "Al momento comunque - precisa il
Comitato - nessun atto formale è stato depositato presso il
Comune di Rozzano quindi l'iter è ancora ai primi passi".
Diversa la situazione a San Donato secondo le parole dei
rappresentanti del Comitato del No Innocente Curci e Marco
Menichetti. Molte sono le criticità del progetto secondo il
Comitato: l'area è racchiusa tra la ferrovia e l'autostrada e
sarebbe necessaria "una nuova importante viabilità" per
collegarla. Sul fronte dei mezzi pubblici "manca
l'indispensabile prolungamento della MM3 dall'attuale capolinea
all'area San Francesco" e il potenziamento della stazione
ferroviaria in corrispondenza dello stadio.
La sottrazione di circa 1milione di metri quadrati di area
verde, inoltre, "procurerebbe un danno incalcolabile
all'ambiente in un'area prossima al Parco Agricolo Sud e di
grande pregio naturalistico".
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