"Sono sempre stato al Pride di
Milano, dal 1992, e ho sempre sfilato nell'ultima parte del
corteo, ma se non ci sono gli ebrei io al Pride non ci vado". Lo
ha spiegato il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto nel
corso della conferenza stampa promossa da Keshet Italia,
organizzazione ebraica queer, e Certi Diritti, in collaborazione
con il Museo della Brigata Ebraica in vista della manifestazione
di sabato a cui non parteciperanno per "timori di aggressioni"
cresciuti a causa del clima sviluppatosi attorno alla loro
partecipazione.
"Se Keshet deciderà di andarci, ci andrò con loro, così come ero
con la Brigata ebraica il 25 aprile - ha aggiunto -. Chiamiamolo
antisemitismo, questa cosa la trovo di una gravità inaudita".
"La comunità Lgbt dovrebbe essere iper solidale con la
comunità ebraica e sua prima sostenitrice, soprattutto nel Pride
- ha proseguito -, che significa orgoglio, cioè l'orgoglio di
essere sè stessi, il luogo dove si va a dire 'sono ciò che
sono'. Inoltre Israele é l'unico paese del Medio Oriente dove i
gay non vengono ammazzati".
"Se in una manifestazione come il Pride la comunità ebraica
non si sente al sicuro non è al sicuro nessuno - ha concluso - ,
questa cosa è insopportabile, il fatto che qualcuno debba avere
paura di andare a sfilare".
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