"Oltre il 60% della rete idrica ha
più di 30 anni, il 25% più di 50 anni. Su 34,2 miliardi di m3
prelevati ne arrivano a destinazione solo 26,6 (77%). La nostra
rete perde 7,6 miliardi di m3 all'anno (23%)". Lo dice Marco
Lombardi, amministratore delegato di Proger, durante l'incontro
"Water Intelligence", tenutosi nella sede romana di
Confagricoltura e basato sul ruolo delle tecnologie più avanzate
nella gestione dell'acqua
"Con forti piogge al nord ed estrema siccità al sud, la
situazione attuale riflette perfettamente l'emergenza e
soprattutto la carenza di infrastrutture e di progettazione. Non
è affatto vero che in Italia manca l'acqua. La verità è che In
Italia l'acqua non arriva a destinazione perché la rete idrica
infrastrutturale non è adeguata e si sono accumulate carenze di
investimenti in tecnologia applicata ai servizi idrici", fa
notare.
"Un esempio evidente sono i problemi che riguardano le 26
dighe che ci sono in Sicilia. Alcune di queste sono in collaudo
da cinquant'anni, altre devono esser ripulite e altre ancora
sono piene di sedimenti", aggiunge.
"C'è tantissimo 'know-how' ma pochissima cultura: la cultura
si riflette nei comportamenti, nelle scelte consapevoli e nelle
azioni quotidiane, nella politica di un Paese. Serve una
gestione più sostenibile anche grazie alle reti neurali e
l'Artificial Intelligence, attraverso consumi inferiori e meno
sprechi. Questa carenza dovrebbe figurare tra le massime
priorità sia della politica sia delle imprese", sottolinea.
"Necessitiamo di una sensibilità sociale nei confronti delle
risorse idriche e in particolare ciò che manca è una visione.
L'acqua è il bene più importante in assoluto e per tutelarlo
occorre al più presto un piano strutturale a dieci anni",
conclude.
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